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Repubblica: Ribery vs Ibrahimovic, la sfida mai vista tra due fuoriclasse senza tempo

Ribery

Il quotidiano pone l’attenzione sul confronto a distanza tra due campioni che domani sera si sfideranno al Franchi

Quasi sessanta titoli in due. Da una parte Franck Ribery, dall’altra Zlatan Ibrahimovic. Per la prima volta avversari con i rispettivi club. La partita di domani contro il Milan (ore 18, al Franchi) vedrà un’autentica sfida nella sfida. Quella tra due fuoriclasse che alla faccia della loro carta d’identità hanno scelto di vivere ancora annate da assoluti protagonisti nel campionato italiano. Lo scrive la Repubblica.

Classe 1983 Ribery, alla seconda stagione con la maglia della Fiorentina e vero leader, dentro e fuori dal campo. In mezzo a mille difficoltà che hanno condizionato inevitabilmente il rendimento della squadra. E la voglia di ambire ad alti livelli del presidente Rocco Commisso. Il francese aveva sposato il progetto viola proprio con l’arrivo del nuovo proprietario. Ingaggio da 4 milioni di euro, biennale. E la voglia di crescere insieme a quel presidente così carico di entusiasmo da riuscire a convincere il giocatore tramite il ds Pradè, non nuovo a queste operazioni di carattere internazionale.

Svincolato dal Bayern Monaco, col quale ha vinto tutto, ma non ancora a fine carriera

Tre gol e tre assist nella prima stagione condizionata prima dall’infortunio alla caviglia e poi dal covid. Un gol e sei assist, invece, finora nella seconda annata coi viola. Nel mezzo tre allenatori (Montella, Iachini, Prandelli) e una squadra che nei piani avrebbe dovuto trovare in Ribery il diamante più brillante. Capace di far crescere anche i compagni. Questo è accaduto solamente in parte. Perché qualcosa non ha funzionato e la classifica testimonia delle difficoltà fin qui riscontrate da Commisso e dalla sua dirigenza.

Con o senza Ribery in campo, però, c’è una gran differenza. Il francese è un trascinatore. Si esalta con le big e grazie anche ai consigli di Prandelli è tornato a incidere anche con le cosiddette medie e piccole del campionato. Un aiuto concreto nello spogliatoio. Specie verso i più giovani e affamati (come Vlahovic) e una grande carica anche dall’esterno. Nei confronti della società e della piazza che l’aveva accolto con cori e ovazioni. Come a San Siro, proprio contro il Milan, prima che scoppiasse la pandemia.

Domani Ribery si ritroverà di fronte Ibrahimovic e c’è da scommetterci che i due vorranno divertirsi come ragazzini

Lo svedese, classe 1981, ha una media gol spaventosa. In campionato: 14 presenze, 14 gol. Domani dovrebbe tornare titolare dopo tre turni ai box per un infortunio e quel ritorno, dalla panchina, nella sfida poi persa in Europa League col Manchester United. Eppure Ibra viaggia in un mondo parallelo dove non esiste il fattore temporale. Il ct svedese l’ha convocato dopo cinque anni di assenza dalla nazionale, in vista delle gare di qualificazione ai Mondiali del prossimo anno. «Ho un fisico completamente diverso e gioco in maniera differente – ha detto ripensando a Ibra di qualche anno fa – ma mantengo un livello di prestazioni comunque molto alto».

Il trucco è nell’allenamento e Ribery lo sa bene. Il francese è un esempio anche in questo: arriva per primo, spesso molto in anticipo. E non molla neanche per un istante per tenersi al top della condizione fisica e mentale. «Se arriviamo in Champions va bene. Ma l’obiettivo è vincere un trofeo – ha detto Ibra dopo l’eliminazione in Europa League -. C’è una mentalità vincente. Anche in allenamento nessuno vuole perdere ed è una mentalità che ho portato io» . Il loro futuro (entrambi sono in scadenza) adesso non conta. Perché per due campioni del genere, il tempo pare essersi fermato.

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