Rassegna Stampa
Repubblica: quel centravanti da tenersi stretto per evitare delusioni
Il contratto di Vlahovic va rinnovato, una strada può essere quella della clausola rescissoria. Vendere Dusan dopo Chiesa non sarebbe proprio un’operazione simpatia
Fuori dall’ansia, sotto le stelle di un cielo finalmente amico, Firenze festeggia in silenzio la fine di un incubo, facendo finta di dimenticare per un istante che stagione squallida sia stata questa. Salvarsi dopo una bella vittoria e col solito Dusan che ti illumina gli occhi beh, è una di quelle cose che fanno la differenza. Adesso, dopo il sospiro di sollievo, restano due punti interrogativi da risolvere il prima possibile. Il primo si chiama Vlahovic, il secondo allenatore, scrive La Repubblica.
LA CLAUSOLA. Sulla prima questione appare evidente che Commisso non ha soluzioni alternative. Il contratto va prolungato. Vendere Chiesa il primo anno e Vlahovic il secondo non rappresenterebbe una grande operazione simpatia. Un po’ come lottare ogni anno per salvarsi. È chiaro che per firmare un contratto bisogna essere in due, ma le strade sono molteplici, e non è mica solo questione di soldi o garanzie tecniche. Ci sono le clausole, e quelle contano molto. Vlahovic può accettare, vista l’età, di restare un altro anno a Firenze. Ma il suo agente vuole essere libero di proseguire le trattative giocando al rialzo sul mercato, nazionale e internazionale. Una clausola rescissoria non eccessiva potrebbe essere un buon compromesso per le parti.
DA NON VENDERE. Triste per chi sogna di vincere qualcosa e immagina un nuovo Batistuta fedele alla linea. Ma questo ormai è business e poco altro. Per tutti, si intende. Ma diffidate di coloro che vi dicono che vendendo Vlahovic rifai la squadra. Se ne sono andati via in tanti negli ultimi anni e non è mai stato rifatto niente. E poi dove lo ritrovi un centravanti da venti gol e passa? Ecco, lasciamo stare. Di questa stagione avvilente ricorderemo solo un centravanti dai numeri fantastici e dal carattere che da solo vale di più di quello di tutti gli altri messi insieme. E Firenze gode. E allora teniamoci stretto questo sorriso. Di altre delusioni ne facciamo volentieri a meno.