Rassegna Stampa
Repubblica: per il Franchi, a maggio il bando. Si muovono le archistar internazionali
Road map pronta: ora il concorso, nel 2023 i lavori. Possibili spazi commerciali e hotel. Su Firenze gli occhi di Piano, Boeri, Meis e Foster
Bando di concorso internazionale entro metà maggio. Con la speranza di portare a Firenze archistar o mega studi in grado di fare del nuovo Franchi un simbolo internazionale. Sei-sette mesi di lavori della commissione di concorso, che sarà composta da almeno 5 membri di chiara fama, col progetto vincitore che potrebbe essere presentato a primavera 2022. Quindi subito progettazione definitiva e partenza dei cantieri tra fine 2023 e inizi 2024. Nell’ambizione di inaugurare il nuovo stadio nel 2026. Lo scrive la Repubblica.
I 95 milioni di euro “promessi” dal Recovery Fund spingono Palazzo Vecchio ad accelerare sull’operazione nuovo Franchi. Se i fondi europei copriranno due terzi della spesa, il resto potrebbero essere chiesti con mutuo. Il sindaco Nardella, in queste ore a Dubai, si sta tenendo in costante contatto con il suo staff. Ha chiesto massima velocità e precisione nella redazione di un bando che immagina come vetrina mondiale.
In fondo al progettista non sarà chiesta la sola ristrutturazione con copertura dello stadio ma pure un concept del nuovo Campo di Marte, tra mobilità, spazi commerciali, culturali, forse anche ricettivi. E l’avveniristico disegno di un nuovo quartiere della città potrebbe anche essere il graffio finale sul mandato prima di nuovi lidi, per Nardella.
Il concorso sarà in due fasi e il Comune con le assessore Del Re e Meucci ha appena fatto un accordo con l’Ordine degli architetti perché la gara si svolga su una piattaforma on line dell’ente. Ai disegni ammessi alla fase finale verrà corrisposto un premio. Contento l’Ordine degli ingegneri mentre l’associazione Nervi Project sta cercando una collaborazione col Comune: «Ma protagonista deve rimanere Pier Luigi Nervi. Non si va a ristrutturare una rovina bensì un immobile di enorme pregio» avverte la direttrice Elisabetta Margiotta Nervi. «I 95 milioni saranno tutti pagati da debiti degli italiani», tuona Giovanni Galli, Lega.
Ma grandi nomi internazionali dell’architettura stanno già guardando con attenzione a Firenze. Da Piano a Boeri, da Meis a Foster. Anche il fiorentino Casamonti, già progettista fidato di Commisso, correrà. E studi come Populous, Hok e Kss Design potrebbero essere interessati.