Rassegna Stampa
Repubblica: Martinelli, la porta può attendere. Il titolare con l’Olomouc è De Gea
In Europa avrebbe dovuto giocare il giovane portiere, ma, visto il momento delicato, Pioli non ha voluto fare a meno dello spagnolo
Come scrive Repubblica, Tommaso Martinelli dovrà aspettare il proprio momento ancora per un po’ perché stasera con i cechi del Sigma Olomouc parerà ancora David De Gea. Questo, è bene ricordarlo, non è assolutamente un attestato di poca fiducia verso le qualità del giovane estremo difensore viola, che gode anzi di grande considerazione dentro le mura del Viola Park. Ma la delicatezza del periodo consiglia anche qualche modifica rispetto a quanto ipotizzato in sede di programmazione della stagione qualche settimana fa.
È tempo di leader, impossibile fare a meno di uno come De Gea che in carriera ha vissuto ogni tipo di situazione. Lo spagnolo, fresco di rinnovo contrattuale in estate con un triennale autografato in segno di riconoscenza e stabilità, è tra i pochissimi singoli a salvarsi in questo zoppicante inizio di stagione. Può esserci stata qualche imprecisione, vedi il gol con il Cagliari, ma di interventi “salva risultato” ne ha già fatti abbastanza nel segno della continuità rispetto alla scorsa annata.
Logico che quando si è dovuto stabilire il futuro di Martinelli durante l’estate appena finita, il girone di Conference League fosse stato cerchiato come potenziale multipla occasione per il giovane portiere in cerca di spazio. Il dentro o fuori del playoff è stato giustamente appannaggio di De Gea, impossibile fare a meno di un top come lui in uno scontro diretto. Questa fase invece doveva aprire un mini ciclo “Martinelliano” dando minuti e consapevolezza al ragazzo. L’inizio di stagione, invece, ha consigliato di puntare ancora sullo spagnolo con la speranza che una risalita viola possa portare Martinelli a giocare magari la seconda giornata del girone, il 23 ottobre prossimo a Vienna con il Rapid.
Non è certo questo il momento per capire se la scelta di restare a Firenze come secondo, e non andare un anno in prestito misurandosi con il ruolo di titolare inamovibile, è stata la più corretta. Se ne parlerà, semmai, più avanti.