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Rassegna Stampa

Repubblica: l’attacco spuntato fa la differenza in una notte da brividi

Cabral

Finisce la galoppata che aveva fatto sognare Firenze. Che serva di lezione per affrontare il West Ham

Come scrive Giuseppe Calabrese su la Repubblica, per un po’ abbiamo cullato il sogno di poter vincere la Coppa Italia. Per un po’ soltanto, però. Perché poi il mondo si è capovolto e la partita è andata da un’altra parte. Dall’altra parte. […] Così il primo obiettivo della stagione se n’è andato. Bello comunque arrivare fin qui. La Fiorentina può essere orgogliosa di quello che ha fatto, anche se il rammarico resta.

La differenza stavolta l’hanno fatta i centravanti. L’Inter ha tirato a lucido il suo, Italiano ne ha fatto a meno. Cabral ha girellato senza entrare mai dentro questa sfida. Ha giocato un calcio senza entusiasmo. Forse non stava bene, chissà. […]

Una notte emozionante, anche se poi il campo ha rovesciato la gioia e lasciato solo tanta tristezza. Ci sarà tempo per le riflessioni, e per le valutazioni. «È arrivato il momento di portare qualcosa a casa» ha detto Barone qualche giorno fa. Portare una finale, caro Joe, non è cosa da poco. Soprattutto con una squadra che nessuno immaginava potesse arrivare fino in fondo.

E allora grazie a tutti. A Italiano, che ha saputo gestire un gruppo forse un po’ disarticolato, ai suoi giocatori che hanno dato tutto quello che potevano dare, e in certi momenti anche qualcosa in più. Noi ci siamo divertiti a raccontare la Coppa Italia della Fiorentina, a sognare insieme alla squadra e a credere che quella coppa potesse tornare a Firenze ventidue anni dopo l’ultimo successo. Forse c’era troppo ottimismo nelle nostre speranze, eppure anche ieri sera, anche dopo il secondo gol di Lautaro abbiamo continuato a credere che tutto fosse ancora possibile. […]

E allora prendiamo questa serata come una tappa del processo di crescita della Fiorentina, che sul piano dell’esperienza ha ancora tanto da imparare. Giocare una finale non è mai una cosa banale, anzi. Bisogna essere preparati, anche di testa. Quindi, se non vogliamo buttare via tutto – e non sarebbe giusto – pensiamo che la finale di Coppa Italia sia stata un “allenamento” per quella di Conference League con il West Ham. Ecco, se la guardiamo così la sconfitta di ieri sera contro l’Inter, che sia chiaro brucia tantissimo, può avere un sapore diverso. Forse.

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