Benedetto Ferrara su La Repubblica analizza il momento viola: su Montella pesa il finale disastroso della precedente gestione. Con un addio a fine anno che pare inevitabile.
Vincenzo Montella è sempre più l’ultimo allenatore dei Della Valle e sempre meno il primo allenatore dell’era Commisso. Il paradosso sta nei risultati, che sono troppo simili a quel buco nero generato dall’addio di Pioli e dal ritorno dell’aeroplanino. Tre sconfitte consecutive sono tante, lo sono in tutti i casi, ma ancora di più perché messe insieme contro Cagliari, Verona e Lecce. L’allarme suona forte, molto forte. Rocco Commisso ha agito da padrone autorevole, cioè quello che non perde la calma e si assume le responsabilità, scrive La Repubblica.
LIMITI. Una squadra costruita con troppi limiti strutturali (Pradè dovrà riscattarsi al mercato di gennaio), aveva trovato il suo equilibrio con un nuovo modulo e una coppia d’attacco di contropiedisti di alto livello. Il tutto ha retto il tempo di qualche lampo di gioia. Il problema è che nel frattempo il Montella non ha trovato soluzioni. Vlahovic ha talento ma non ha ancora l’esperienza, Boateng deve giocare per questioni di equilibrio di spogliatoio ma non incide, Pedro per ora è una entità mistica il cui tocco di palla ricorda un po’ il Tanque Silva e forse qualcosa di Nacho Castillo. Ma, chissà. Poi magari fa venti gol da qui alla fine. Magari, appunto.
UN LENTO ADDIO. Nel frattempo sarà Montella a decidere del suo futuro. Questione di risultati da qui a fine anno, con un calendario proprio facile. Se tutto va bene l’aeroplanino se ne andrà comunque a fine stagione. Un addio molto probabile. Un addio simile a quello di coloro che lo avevano riportato qui.

Di
Redazione LaViola.it