La Fiorentina vuole trattare per l’islandese, ma il Genoa per ora fa muro forte anche dell’interesse di altri club. Ma tutti propongono il prestito
I contatti con il Genoa, continui, verbali, più o meno formali non hanno smosso la società ligure da quanto pattuito un anno fa, quando Gudmundsson arrivò in viola in prestito oneroso a 6 milioni — più 2 di bonus — e con obbligo di riscatto a 17 milioni più altri 3 di bonus legato all’assoluzione dal processo per cattiva condotta sessuale in Islanda. Il nuovo ricorso della controparte, dopo un’archiviazione e un’assoluzione a ottobre, ha fatto slittare a settembre-ottobre la nuova sentenza e, di conseguenza, ha reso vana la casistica utile per far scattare l’obbligo. Così scrive La Repubblica.
L’OFFERTA VIOLA. La Fiorentina aveva poi un gentlemen agreement con il Genoa per ridiscutere il prestito in caso di mancata assoluzione, ma il cambio di proprietà del grifone ha rimescolato le carte. Tradotto, i viola hanno informato di non volere riscattare Gudmundsson a 17 milioni, ma hanno proposto un nuovo prestito al Genoa con diritto di riscatto che diventa obbligo al verificarsi di determinate condizioni a 12 milioni. Un’offerta che il Genoa ha sempre rispedito al mittente, facendo muro, un po’ per strategia, un po’ perché intorno a Gud si è mosso un mercato parallelo, con Bologna, Roma e Atalanta in Italia e anche squadre di Premier interessate. Certo, tutte si sono approcciate ai rossoblù con la stessa modalità di offerta — prestito con diritto/obbligo di riscatto — della Fiorentina, ma mettendo sul piatto qualcosa in più dei viola o garantendo altro, magari contropartite funzionali a Vieira.
CON PIOLI. Gudmundsson stasera tornerà quindi di proprietà del Genoa, ma la dirigenza viola farà un ultimo tentativo, sfruttando la volontà del calciatore. Albert non ha mai nascosto di voler continuare con la Fiorentina, consapevole che con Pioli in panchina si potrebbero superare anche le contraddizioni tecnico-tattiche avute con Palladino.
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Redazione LaViola.it