La Fiorentina inizia oggi in Slovacchia il suo cammino europeo. Un solo obiettivo: regalare a Firenze un trofeo che manca da troppo tempo
L’obiettivo è chiaro: vincere la Conference e regalare un trofeo che manca a Firenze e alla Fiorentina da quasi un quarto di secolo. Lo ha detto chiaro e tondo Stefano Pioli non appena è tornato in città. Poche parole, dirette e chiare per individuare il vero target della stagione. E già da stasera è tempo di fare sul serio. Occorre iniziare subito a trasformare le parole in fatti e rendere la finale di Lipsia sempre più tangibile. Così scrive La Repubblica.
SI PARTE DALLA SLOVACCHIA. Il percorso inizia da Presov, Slovacchia, dove ad aspettare i viola ci saranno gli ucraini del Polissya. Quarto assalto alla Conference League, competizione che negli ultimi anni ha regalato ai viola tante gioie ma anche altrettanti dolori. Due finali perse e una semifinale ancora lì, come ferite aperte, a gridare ancora vendetta. Si parte ancora una volta da est: dopo Vienna e il Rapid due anni fa, dopo l’Ungheria e un passaggio del turno da brividi ai rigori contro la Puskas Akademia lo scorso anno, stasera l’avversario è il Polissya, squadra ucraina che ha trovato a Presov il suo teatro dei sogni europei. Qualche ora di divertimento calcistico per allontanarsi dai tragici echi di una guerra sempre più logorante. Da Presov, il confine con l’Ucraina non è molto distante. Leopoli, la città simbolo di chi in fuga dalla guerra riusciva a mettersi al sicuro a occidente e nel continente europeo, dista quattro ore di macchina, Zytomyr, città del Polyssia a 150 chilometri da Kiev – tra le più colpite dalle bombe russe – nove ore. Stasera i lupi gialloverdi metteranno in campo motivazioni, energie e anche tanta qualità per regalarsi una grande notte, contro una delle favorite della competizione.
LE SCELTE DI PIOLI. La Fiorentina ha invece il compito di iniziare al meglio la propria stagione, cercando di ipotecare per la prima volta in quattro anni una qualificazione già all’andata. Evitando sofferenze, patemi o dispendio di forze incredibili. Stefano Pioli non lascerà nulla al caso: dopo tanti esperimenti estivi, è pronto a calare la miglior formazione possibile. Davanti ci sarà il tridente pesante Dzeko-Kean-Gudmundsson, tanto decantato e discusso. Moise è chiamato ad attaccare la profondità e a riprendere quel feeling con il gol che lo scorso anno lo ha portato ad essere uno dei cannonieri più prolifici di Italia e d’Europa. Gud e Edin alle sue spalle, nelle vesti di rifinitori, pronti a dividersi assist, giocate e prima costruzione. In mezzo al campo Fagioli sarà il regista, con Sohm accanto con il compito di inserirsi per sfruttare le sue capacità in zona gol. Sulle corsie la corsa e la forza di Dodo e Gosens; in difesa, davanti a De Gea, ci saranno Comuzzo, Pongracic e Ranieri.
ATMOSFERA. La Tatran Arena di Presov sarà tutta esaurita: seimila spettatori neutrali e qualche tifoso ucraino presente. Da Firenze, in macchina o in aereo, stanno arrivando trecento cinquanta tifosi, pronti a riniziare un nuovo giro per l’Europa a caccia di nuove emozioni, nuove gioie e, magari, dopo quattro anni, un trofeo. Quel trofeo dichiarato da Pioli come grande obiettivo stagionale. Una coppa da dedicare a una città, ad Astori e che servirebbe anche per il tecnico per chiudere un cerchio con Firenze e la Fiorentina iniziato da giocatore e proseguito adesso in panchina.

Di
Redazione LaViola.it