Il punto sui rischi che corrono Nicolò Fagioli e Zaniolo dopo quanto sta emergendo sul filone scommesse
Nelle ore che lo vedono nuovamente indagato dalla Procura di Milano per aver giocato su piattaforme illegali e per essere stato collettore di scommettitori, Nicolò Fagioli ha affidato ai social il suo commento, con la volontà di buttarsi tutto il passato alle spalle e pensare al presente e al futuro, scrive La Repubblica.
Fagioli sta vivendo così il momento, consapevole di aver già pagato per i suoi errori e determinato soltanto a regalarsi un bel finale di stagione, da protagonista, con la Fiorentina, la squadra che lo ha scelto e che ha puntato su di lui in inverno garantendogli fiducia. Da un punto di vista sportivo Nicolò è già stato punito con una squalifica di sette mesi, previo patteggiamento, e con altri cinque mesi di pene accessorie, rimanendo fuori dai campi dall’ottobre del 2023 e al maggio del 2024. Per il principio del ne bis in idem, cioè che una persona non può essere processata due volte per lo stesso fatto, Fagioli rischia sportivamente poco, a meno che dagli atti della nuova inchiesta emergessero gli estremi per un’omessa denuncia tali da far dichiarare errato l’esito del primo processo. Per aver giocato su piattaforme illegali e per essere stato collettore di scommettitori da un punto di vista penale il centrocampista viola rischia un’ammenda.
L’altro indagato viola, Nicolò Zaniolo, ha scelto per adesso la via del silenzio: avendo giocato non sul calcio ma su altri sport da un punto di vista sportivo i rischi di una squalifica sono pressoché nulli, mentre da un punto di vista penale potrebbe scattare un’oblazione da 250 euro. La Fiorentina non commenta ufficialmente la vicenda, concentrandosi soltanto sul campo e un finale di stagione con tanti obiettivi in ballo.
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Redazione LaViola.it