Da esubero a titolare contro l’Inter, nel giro di pochi giorni. La storia del francese con la maglia della Fiorentina è davvero particolare
Quando Eysseric arrivò a Firenze, nell’estate del 2017, si prese subito la numero 10. Aspettative alle stelle, la sensazione di aver acquistato un calciatore dal talento sopraffino. Peccato che in quel suo primo anno, al di là del gol rifilato nella vittoria col Genoa a fine stagione, di tracce degne del numero di maglia che portava proprio non se ne sono viste. Il francese finisce in panchina e nel mercato invernale della stagione successiva la dirigenza pensa bene di inviarlo al Nantes in prestito. Il tempo di tornare alla base e via di nuovo in prestito per qualche mese al Verona. Poche presenze, fuori dai progetti eppure sempre all’interno del gruppo forte del suo contratto in scadenza a giugno 2022. Lo scrive la Repubblica.
Con Iachini, in questa ultima stagione, finisce sempre in tribuna. È chiaramente fuori dai piani tecnici. Almeno fino a quando non arriva Prandelli e subito, alla prima gara disponibile ( quella col Benevento) decide di portare in panchina il francese. L’allenatore viola azzera le gerarchie e concede a tutti, Eysseric compreso, una seconda opportunità. Qualche minuto col Genoa e poi la sorpresa: titolare nel 4- 4- 1- 1 che Prandelli schiera contro l’Atalanta. Il risultato sul campo sarà pesante, 3-0 per i bergamaschi, ma il francese torna così dal primo minuto giocando insieme ai vari Pulgar, Amrabat, Bonaventura, affollando il centrocampo nei piani tattici di Prandelli.
Un po’ quel che ha provato a fare anche nella sfida all’Inter. Ribery infortunato e scelta un po’ a sorpresa: non Kouame ma Eysseric. Perché? «Abbiamo giocato meglio nel primo tempo con un riferimento solo spiegherà il tecnico dopo la sconfitta- la squadra ha bisogno di compattezza, ordine e capacità di leggere le situazioni». Un solo terminale, Vlahovic, e un punto di riferimento nella posizione di Eysseric. Non un centrale, non un esterno, non un attaccante e tantomeno una seconda punta.
Ma quale ruolo interpreta il francese? Probabilmente il raccordo tra centrocampo e attacco
Non un vice Ribery, ci mancherebbe altro, ma più un sostituto di Castrovilli. Uno, insomma, che più che a contenere pensi a creare. Contro i nerazzurri ha sfiorato il gol con una conclusione a fil di palo e spesso lo si è visto nelle ripartenze dei viola, specie nel primo tempo, con alcune aperture sulle fasce e qualche lancio non sempre azzeccato.
Anzi. Eysseric non è riuscito ad essere brillante, veloce e rapido nell’esecuzione
Prandelli fin qui gli ha concesso qualche minuto prezioso: da centrocampista sinistro, oppure al posto di Ribery, al fianco di Vlahovic. Lo ha preferito a Kouame perché gli garantisce più copertura e più densità in mezzo al campo. «Quando giochi con due punte devi avere un coraggio totale, alzare molto il baricentro e i centrocampisti devono alzarsi con le loro pressioni – ha continuato Prandelli – ma quando trovi giocatori come quelli dell’Inter, con la loro profondità, ti possono castigare».
Da qui la scelta di Eysseric. Nell’attesa di Kokorin e della sua condizione migliore, un calciatore prezioso per Prandelli in caso di situazioni di emergenza. Proprio come contro l’Inter.
Di
Redazione LaViola.it