Rassegna Stampa
Repubblica – Combattente e vecchio stile, Commisso si affida a Goretti
La gavetta, l’abitudine a combattere nelle situazioni difficili e a osservare sul campo i giocatori: il profilo del nuovo ds
Abituato a combattere. Chi lo conosce bene definisce così Roberto Goretti, da ieri ufficialmente promosso a nuovo direttore sportivo della Fiorentina dopo le dimissioni di Daniele Pradè. Una scelta ponderata dopo un anno e mezzo di lavoro in cui i due hanno operato fianco a fianco all’interno dell’organigramma societario. Così scrive La Repubblica.
CONOSCENZA. Per la verità, il club ha valutato diverse opzioni per un nuovo ingresso nella struttura dirigenziale, ma la motivazione che ha fatto optare per la soluzione interna è sostanzialmente una: dare le chiavi in mano a chi conosce l’ambiente e i tanti problemi che sta vivendo in questo momento. Goretti è un dirigente che, seppur giovane, sa perfettamente che cosa significhi lavorare in situazioni complicate. Perugino, classe ’76, il nuovo ds viola ha iniziato proprio con il Perugia sia l’attività da calciatore che quella da dirigente. È proprio con il Grifo che Goretti ha scritto alcune delle pagine più significative della sua carriera, imponendosi fin da subito come uno dei dirigenti più promettenti del panorama calcistico. Mancini, Spinazzola, Nicolussi Caviglia (ritrovato in viola): sono diversi i giocatori di rilievo portati in Umbria, dove è riuscito a conquistare una promozione in B e una Supercoppa di Lega Pro.
OSSERVATORE. Poi le esperienze a Cosenza e quella positiva alla Reggiana, prima che la Fiorentina decidesse di puntare su di lui come direttore tecnico. Da ieri Goretti ha in mano la direzione sportiva del club, con il compito di rimettere a posto una situazione complicatissima: «Sono esperto in ricostruzioni. A Perugia ne cambiavamo 20 su 24 ogni anno», disse. Diretto re sportivo, ma con il retaggio di chi ha lavorato tanti anni nei settori giovanili. Goretti è un dirigente che predilige un approccio tradizionalista alla professione. E nel calcio del moneyball e dei calciatori scovati grazie agli algoritmi e alle statistiche, il ds viola è uno a cui piace girare per gli stadi a osservare da vicino i profili più giusti da acquistare. Nei mesi da dt viola, poi, Goretti ha anche affinato la propria conoscenza dei campionati esteri, fatto che ha convinto ulteriormente il club a investire su di lui in questa fase delicata. Goretti viene descritto come uno che preferisce mantenere un basso profilo e lavorare a testa bassa. Un dirigente particolarmente apprezzato anche per le doti umane.
