Sull’edizione nazionale di Repubblica un’analisi a firma Maurizio Crosetti dello sfogo di ieri di Rocco Commisso, dopo Juve-Fiorentina.
Le partite si vincono con Ronaldo, Immobile e Lukaku, non con gli arbitri, scrive Repubblica nella sua edizione nazionale. Il nostro modo vittimista e lamentoso di guardare il mondo, più contagioso di qualunque virus, esempio di becera incultura sportiva e debolezza psicologica (chi immagina complotti ovunque è un debole nella migliore delle ipotesi) ha colpito anche Rocco Commisso, appena arrivato ma già a suo agio nel dire che gli arbitraggi lo disgustano, anzi l’intero sistema lo disgusta, e che si farà sentire in Lega, altroché. Scemenze. Che senso avrebbe una lobby trasversale contro la Fiorentina? Pilotata da chi? E perché? Se la Juventus vince da cent’anni è anche perché gli avversari sprecano tempo ed energie: invece di combatterla sul campo la soffrono fuori, le usano contro i luoghi comuni, il potere, il fatturato, gli arbitraggi.
NIENTE POLEMICHE. Finché rimane questo il livello del dibattito, la Juve può stare tranquilla. Ieri ha vinto pur giocando in modo sonnolento e noioso, troppi tocchi, pochi tiri. Nettissimo il primo rigore, più sì che no il secondo, persino Sarri avrà riflettuto sulla stupidaggine della maglia a righe o senza. Ha sbagliato Nedved a replicare, lui che in campo non era un cristallo di virtù quando c’erano di mezzo arbitri, falli e rigori, ma è pur sempre il vicepresidente bianconero. Così come ha fatto malissimo Conte a sbraitare contro l’arbitro alla fine del primo tempo, almeno la scorsa settimana aveva aspettato il 90’. Poi l’Inter ha vinto lo stesso perché ha il cuore e la classe di Lukaku, non per essersi ribellata a universali ingiustizie.
GOL. Anche se dai tombini escono miasmi, il campionato riluce della bravura di quelli che tacciono e giocano. Cristiano Ronaldo ha segnato 14 gol nelle ultime 9 partite, Immobile ne ha messi dentro 25 in 21, una media meravigliosa, Lukaku anche senza Lautaro è l’Inter: un giocatore così è una benedizione. Chi tace e vince è la Lazio. Invece chi perde e basta è il Torino, 15 gol presi in 3 partite: Mazzarri, altro lamentoso cronico, non sarà rimpianto.

Di
Redazione LaViola.it