Super Sohm. Sono bastati tre allenamenti per far capire a Pioli di essere già in condizione, e appena otto minuti in campo per firmare il primo gol viola
Da bravo svizzero, Simon Sohm non è arrivato in ritardo. Sono bastati tre allenamenti per far capire a Stefano Pioli di essere già in condizione, e appena otto minuti in campo per firmare il primo gol con la maglia della Fiorentina, sfruttando una delle sue armi migliori: la potenza e la precisione del tiro grazie alle notevoli capacità di coordinazione, scrive Repubblica.
Sohm ha subito lasciato il segno. A convincere sia l’allenatore che la dirigenza viola è stata soprattutto la sua capacità di interpretare entrambe le fasi di gioco. Per sostenere un tridente come quello formato da Gudmundsson, Dzeko e Kean non bastano qualità tecniche e fantasia: serve anche un centrocampo che possa garantire muscoli e dinamismo. A Old Trafford, Sohm ha mostrato di possedere entrambi, coprendo con facilità il campo grazie all’ottima capacità di corsa. Pioli apprezza in particolare il suo tempismo negli inserimenti offensivi. Ma il fisico imponente gli garantisce anche efficacia in fase d’interdizione. Qualità, questa, che si sposa alla perfezione con le geometrie di un regista come Nicolò Fagioli, con il quale formerà spesso la coppia centrale in mediana. Grande duttilità e un piccolo difetto: la tendenza a spegnere ogni tanto la luce e assentarsi in alcune fasi di gioco. Particolari su cui ci sarà tempo e modo di lavorare vista la giovane età del classe 2001. Per adesso, il tecnico è rimasto piacevolmente colpito sia dalla disponibilità che dalla buona condizione atletica con cui si è presentato in Inghilterra.
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Redazione LaViola.it