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Rassegna Stampa

Regressione viola. Scelte e ruoli discutibili e troppa confusione, Palladino traballa

Regressione Fiorentina. Scelte e ruoli da parte di Raffaele Palladino molto discutibili e troppa confusione. Il tecnico ora traballa

La regressione della Fiorentina rende il tecnico viola Raffaele Palladino il principale responsabile, scrive Repubblica.

Dopo il malore a Bove la squadra aveva subito, oltre che uno shock emotivo, anche la perdita tecnico- tattica di uno dei giocatori chiave e se alcuni ko di gennaio — vedi Monza — erano stati giustificati da un mal di pancia presente nel gruppo con diversi calciatori vogliosi di cambiare aria, con la fine del mercato il gruppo consegnato dalla società è stato considerato a immagine e somiglianza del tecnico, tra nuovi arrivi richiesti esplicitamente e la partenza di giocatori non più parte del progetto, da Biraghi a Quarta, passando per Kouame.

Palladino nei fatti però non ha svoltato, anzi. Il 4-2-3-1 modulo scelto a settembre per ovviare a un 3- 4- 2- 1 non assorbito dal gruppo non funziona più: partiti Sottil e Ikoné e con Colpani infortunato la squadra si ritrova senza esterni di ruolo e l’adattamento di Zaniolo, mancante del passo dei giorni migliori a destra e di Folorunsho a sinistra, il meno peggio a Verona ma comunque collocato in una posizione non proprio idonea alle sue caratteristiche, non stanno rendendo.

Palladino ha preferito impiegare i nuovi acquisti in mezzo al campo come trequartisti o come esterni alti e mai in mediana, se non Fagioli in due spezzoni di partita. Dietro, partito Kayode, Dodo a destra non ha un ricambio idoneo per caratteristiche — Comuzzo e Moreno sono due adattati come terzini destri — e la gestione di Pongracic è stata altalenante. Titolare in una partita decisiva con la Lazio, autore di buone prestazioni e poi in panchina domenica a Verona, con rilancio di Comuzzo a sua volta in panchina contro il Como. Pablo Mari poi inserito al posto di Ranieri a partita in corso in una linea a quattro, lui che a Monza e a Udine negli ultimi anni aveva quasi sempre giocato a tre è stato l’ultimo tassello di scelte discutibili.

Anche i rifornimenti a Kean sembrano meno precisi rispetto al passato e in caso di assenza manca un’alternativa vera. Contro il Lecce, venerdì, l’occasione di invertire la rotta e di ripartire. Per fissare una panchina tornata decisamente traballante.

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