Da una parte il centrocampista marocchino reinventato regista. Dall’altra il croato che da una vita staziona in quel ruolo
Siamo in sala cervelli. Sofyan Amrabat ha vissuto un Mondiale da favola. È tornato dal Qatar stremato e con la testa che gli girava, anche per l’offerta del Barcellona. Gli è scappata qualche parola stonata. Si è riallineato e piano piano si è riavvicinato ai livelli mondiali. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Per Italiano, logicamente imprescindibile. Dalla pressione che saprà portare alla mediana più forte d’Italia e dalla circolazione che saprà alimentare, passa la felicità della Fiorentina. Brozovic ha perso la seggiolina di primo regista, a vantaggio di Calhanoglu, più dinamico e verticale.
L’infortunio di Mkhitaryan gliel’ha restituita. Porta esperienza e sangue da finale. Nel 2018 ha vissuto da titolare quella della Coppa del Mondo, persa dalla Croazia contro la Francia. Un ruolo importante avranno anche gli aiuto-registi. Calha, appunto, e il rifiorito Castrovilli. Entrambi hanno corsa, piedi dolci e la capacità di trovare la porta con facilità.

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Redazione LaViola.it