L’attaccante brasiliano ha parlato di tanti temi, rispondendo anche alle domande dei tifosi, nella nostra diretta Instagram
Reginaldo, che con la maglia della Fiorentina ha giocato solo una stagione lasciando però un buon ricordo, ha parlato con noi nella diretta Instagram: “In questi giorni stiamo in casa, chiusi. Cerchiamo così di far passare questo Coronavirus. Per fortuna ho un terrazzo abbastanza grande e riesco un po’ ad allenarmi”.
REGGINA. “Stavamo facendo un campionato veramente bellissimo. Nessuno ci dava per protagonisti e invece lo siamo sempre stati fino ad ora. Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti fino alla fine. Io cerco sempre di dare il massimo come ho sempre fatto. Vivo per il campo e finché potrò continuerò a giocare. Vorrei rimanere alla Reggina anche in Serie B”.
FUTURO. “Nel 2014 ho smesso per un anno e mezzo, non per mia volontà. Poi sono riuscito a rientrare nel mondo del calcio e ora non voglio più uscire. Vivo per questo sport”.
ARRIVO ALLA FIORENTINA. “Ricordo bellissimo. Arrivavo da una bella realtà come Treviso ma chiunque vorrebbe giocare alla Fiorentina. Negli ultimi tre mesi di campionato con il Treviso non mi hanno più fatto giocare. A Lecce sono partito in panchina, perdevamo, sono entrato e abbiamo pareggiato. A Messina stesso atteggiamento. Eravamo sotto 3-1 a quel punto il mister mi ha chiesto di entrare e mi sono rifiutato. Il lunedì successivo mi hanno detto che ero già stato venduto alla Fiorentina ma io non sapevo niente. A quel punto ho chiesto scusa ed ero contentissimo anche se volevo dare il mio contributo al Treviso. Avevamo una bellissima squadra”.
IMPATTO CON FIRENZE. “Duro. Perché mi sono ritrovato in un attacco con Luca Toni, che aveva segnato tanto al Palermo, Mutu, che era un fenomeno, Santana, Jorgensen e Pazzini. Giocatori veramente tremendi. Io arrivavo dal primo anno in Serie A con il Treviso. A Firenze ho dato il massimo ed è stato tutto più facile proprio grazie ai miei compagni. Ho fatto 27 presenze e 6 gol. Sono riuscito a giocare anche grazie alla Fiesole perché da subito mi hanno acclamato, ballato la Macarena. Ricordo la seconda partita contro l’Inter. Negli ultimi minuti gli abbiamo massacrati. Senza i punti di penalizzazione saremmo arrivati a ridosso proprio dell’Inter che poi ha vinto il campionato”.
SPOGLIATOIO. “Mister Prandelli è stato veramente bravo. Era un gruppo con tante nazionalità diverse ma eravamo tutti bravi ragazzi. L’unico obiettivo, per tutti, era il bene della Fiorentina. Jorgensen nel gruppo era il numero uno, per me era un fenomeno. Dainelli ora è tornato nella Fiorentina e lo saluto tanto. Mi hanno sempre fatto sentire a casa. Ero in camera con Frey e mi sono trovato veramente bene. Il più pazzo? Ce ne erano diversi. Forse Lupatelli ma anche Frey e Pazienza non erano da meno”.
RAPPORTO CON PRANDELLI. “Ho avuto un bellissimo rapporto con lui. Mi ha dato tantissimo nel calcio. Ha avuto grande pazienza con me per farmi capire i movimenti e come ci si comporta in campo. Mi ha dato tanto e sono felice di averlo avuto come allenatore”.
CALCIO GIAPPONESE. “Bellissimo impatto, è come il calcio brasiliano. Durante la settimana non fanno niente. Io ero a Siena, si lavorava tantissimo, poi sono andato in Giappone e c’erano davvero ben altri ritmi. Non si faceva niente. Torello, calcio-tennis, partitella e poco altro”.
BARRETO. “Il giocatore più forte col quale ho giocato? Dirò un nome che non vi aspettate. Io sono cresciuto con lui. Vitor Barreto. Era come Ronaldo il Fenomeno. Finché ha potuto ha fatto bene. Siamo arrivati insieme dal Brasile e insieme siamo cresciuti. Poi ne ho conosciuti tanti altri, fenomeni, ma con Barreto sono cresciuto”.
DIFENSORI IN SERIE A. “Cannavaro, Cordoba, Nesta, Thuram, Stam e Chiellini. Tutti difensori fastidiosi da affrontare”.
GOL PIÙ BELLO. “Forse quello contro la Sampdoria con la maglia della Fiorentina. Poco prima era morto un ragazzo, Roberto, che mi apprezzava molto. Giocai per lui, con la ragnatela in testa, e feci un’ottima partita”.
DELLA VALLE. “A noi non hanno mai fatto mancare niente. Hanno fatto di tutto per la Fiorentina. Mi sono trovato benissimo e mi è dispiaciuto tanto per il loro addio. Hanno sempre dato il massimo. Commisso? Ieri sentivo Frey che ne parlava. Rocco ha l’intenzione di portare in alto la Fiorentina e mi fa tantissimo piacere. La Fiorentina deve stare in alto. Vorrei vedere la Viola lottare per vincere il campionato”.
FIORENTINA ATTUALE. “Fanno bene a puntare sui giovani che sono fortissimi. In Serie B e Lega Pro ci sono giocatori molto bravi. Ho giocato contro Castrovilli un paio di anni fa e mi sta sorprendendo. Sono sorpreso non per quello che sta facendo ma perché solo ora ha avuto questa possibilità. Poi c’è Chiesa che è cresciuto a Firenze e sta facendo bene. Sono contento della politica che sta portando avanti la Fiorentina“.
PEDRO. “È veramente difficile per un calciatore brasiliano incedere in pochi mesi sul calcio italiano. O sei un fenomeno come Ronaldinho o Kakà, oppure niente. Ci sono tanti buoni giocatori ma non fenomeni. Dissi la stessa cosa di Gabigol. Il calcio italiano richiede senso tattico e una corsa in più per il compagno che in Brasile non si è abituati a fare. Ci vuole tempo per giocare in Italia. Siccome oggi si spendono tanti soldi si pretende che i giocatori siano pronti da subito, ma non è così. Il calcio italiano è quello più tosto dal punto di vista tattico e fisico. A Firenze poi quando perdi una partita non è mai facile. La realtà fiorentina è tosta. Sono stati bravi anche a cambiare allenatore. Ho avuto Iachini a Siena e mi sono trovato bene. E’ un martello e ci tiene tanto al suo lavoro”.
IACHINI. “È uno tosto come si racconta. Quando c’è la partita lui vorrebbe scendere in campo. E’ sempre sul pezzo. Servono persone come lui nel calcio per tenere alta l’attenzione. Con lui la Fiorentina è cambiata e spero che possa continuare così non solo per salvare la squadra ma anche per puntare a qualcosa in più”.
TIFOSERIA VIOLA DIFFICILE? “Posso dire di sì. E’ giusto che i tifosi si facciano sentire se la squadra non rende. Noi ci alleniamo poche ore alla settimana, loro si fanno trasferte anche di 7 ore. Noi dobbiamo dare il massimo in campo proprio per loro. Capisco il pensiero dei tifosi.
EXTRA CAMPO. “Se mi dispiace che spesso si sia parlato delle vicende extra campo? Io sono sposato e ho tre figli. È brutto tornare a parlare di cose del passato. Più che altro dico per mia moglie che ormai è praticamente italiana. Io ho fatto quasi 400 presenze tra i professionisti. Preferirei che si parlasse di me per quello che ho fatto nel calcio non per altro. Io in Italia sto benissimo. Quando vado in vacanza in Brasile mi viene voglia di tornare in Italia perché qui si sta bene. Quando smetterò di giocare vedremo ma vorrei fare l’intermediario tra Italia e Sud America”.
UN GIOCATORE DA CONSIGLIARE ALLA FIORENTINA. “Ho dei ragazzi giovani di 16 anni che stanno crescendo. Magari ne parleremo tra uno o due anni”.
CONCLUDERE IL CAMPIONATO. “Vorrei tanto anche per quello che stiamo facendo con la Reggina. Però per com’è la situazione se dobbiamo riprendere il campionato per giocare a porte chiuse o continuare a vedere la gente che muore ogni giorno è meglio chiuderla qui“.
Di
Niccolò Misul