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Reginaldo: “La Canalis? E’ stata lei a conquistare me. Toni ricco e famoso, ma sempre alla mano”

Silvano Galassi

L’ex attaccante viola sulla storia con la Canalis: “Come un gol in rovesciata”. Su Firenze: “Gruppo fantastico”

“Ho 41 anni e ho segnato 105 gol in giro per l’Italia, ma ho ancora voglia di divertirmi in campo. L’ultima stagione ho giocato in Serie D (Real Casalnuovo, Campania) e la scorsa settimana sono ripartito dal Catona, squadra di Prima categoria calabrese”. Reginaldo Ferreira da Silva, per tutti Reginaldo, continua la sua carriera da film. Dall’infanzia povera in Brasile alle mille avventure, calcistiche e sentimentali in Italia. Si racconta così l’ex viola alla Gazzetta dello Sport.

SOGNO NON REALIZZATO?Non ho rimpianti, mi sono divertito in campo e fuori. Ho giocato nel Parma e nella Fiorentina, pazienza se non sono arrivato al Milan o all’Inter. Da bambino, in Brasile, tifavo per i rossoneri ma simpatizzavo anche per i nerazzurri del mio idolo Ronaldo. Dopo Gesù Cristo, c’è il Fenomeno per me. Ho avuto la fortuna di conoscerlo a Rio de Janeiro e per poco non giocavo anche io nell’Inter. Mi voleva Mourinho, nell’anno del Triplete. Giocavo nel Siena e prima di Natale feci una gran partita a San Siro. Maicon venne da me e mi disse: “Mourinho è interessato a te e ti seguirà nei prossimi tre mesi””.

PUNTE. Borriello e Toni: il più bello e il più bomber? Toni mi massacrerà, ma il più bello è Borriello, mio compagno a Treviso. Sono grandi bomber, ma diversi: Toni aveva più istinto del gol. Di Luca, ai tempi della Fiorentina, mi colpivano anche i suoi modi: era ricco e famoso, ma sempre alla mano e solare nello spogliatoio. Una battuta dietro l’altra. E quanti scherzi. Anche Lupatelli era divertentissimo, ero uno dei bersagli preferiti dei suoi scherzi e io stavo al gioco e ridevo. Gruppo fantastico: Mutu, Pazzini…”.

RICORDI. Ai tempi della Fiorentina segnò alla Sampdoria dopo aver fatto il sombrero al difensore: il suo gol più bello? “Lo metto insieme alla rovesciata in Treviso-Vicenza”. Il compagno più forte? “Ho giocato con Mutu e Morfeo, ma è Barreto il talento più puro: avrebbe potuto fare di più in carriera”. Il più festaiolo? “Pinga. A Treviso finiva l’allenamento, andava a far serata a Milano e rientrava direttamente al campo la mattina dopo. Aveva un fisico incredibile. La mia festa più bella sempre a Milano, dopo la promozione del Siena: con i compagni avevamo preso un hotel tutto per noi. Alle cinque del mattino c’era ancora chi correva nudo per i corridoi”.

CANALIS. Quando arrivò a Monza, che cosa le disse Berlusconi? ““A lei piace godersi la vita, Reginaldo… “. E mi fece i complimenti per la storia che avevo avuto in passato con la Canalis”. Ha più risentito la Canalis? “Non la sento dal 2008-09, quando ci siamo lasciati. È stato un grande amore, passionale”. Come conquistò la Canalis? “È stata lei a conquistare me… Prima ha cercato per quattro mesi di avere il mio numero tramite amici e poi al compleanno di Corradi, mio compagno nel Parma, si è fatta avanti. Siamo stati insieme quasi un anno e mezzo: dieci mesi di nascosto, incontrandoci in gran segreto a casa mia a Parma, e per altri sette al centro del gossip. Elisabetta era determinata: otteneva quello che voleva. È stato uno tsunami, un po’ come un gol in rovesciata: la ragazza più bella e famosa con la quale sono stato. Ma è il passato. E non è vero che ho detto che mi ha rovinato la carriera, anzi: quella storia mi ha fatto pubblicità nel calcio e con le donne, dove a dir la verità mi sono sempre difeso bene”.

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