L’ex fantasista che ha vestito le maglie di Venezia e Inter è tornato proprio sulla sua carriera
Doge a Venezia e amato signore anche a Milano: Alvaro Recoba oggi parla ai suoi due popoli. Nel 1999 in sei mesi salvò i veneti dall’acqua alta della B, ma fu solo una parentesi felicissima nella lunga storia d’amore con l’Inter. Per questo dall’Uruguay i pensieri del “Chino” vanno dritti al Penzo. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Il momento più alto in campo, invece?
«Tripletta a una Fiorentina fortissima. Era il 14 marzo, tre giorni prima del compleanno mio e di Trapattoni, l’allenatore di quella Fiore: il regalo l’ho fatto a me e pure a lui! Per anni, quando lo incontravo, il Trap mi ripeteva: “Chino, grazie ancora per il regalo…”. Adesso sono contentissimo che la squadra sia tornata in A: prima del ritorno playoff col Cittadella, il mio amico Cordoba mi aveva invitato allo stadio. Ma ho detto di no: se non avessero vinto, sarei stato un “portasfiga”. Là mi vogliono ancora tutti bene: la gente si ricorda se hai avuto rispetto, non solo se hai segnato qualche gol».
Di
Redazione LaViola.it