
Cagliari, Lazio e Spezia in otto giorni per cancellare il ko di Venezia. Il tecnico chiede più gol ai suoi e il sostegno del Franchi
La sconfitta di Venezia è stato il primo, vero passo falso della stagione della Fiorentina. Non solo perché vincendo i viola potevano proiettarsi addirittura al 4° posto, ma per le modalità della sconfitta. E perché i numeri raccontano anche un’altra realtà rispetto all’inizio di stagione sorprendente (fino alla gara del Penzo, appunto): 12 punti in 8 partite, 4 vittorie e 4 sconfitte, 10 gol fatti (solo 5 su azione) e 12 subiti. Nel mezzo, però, ci sono anche ottime prestazioni, gare giocate a testa alta contro tutti e su ogni campo, un’identità ritrovata. Per questo per Italiano il bicchiere è mezzo pieno (anzi, anche qualcosa in più).
BICCHIERE MEZZO PIENO. Perché la sconfitta di Venezia l’ha deluso (“sono arrabbiatissimo per non essere tornato da Venezia con qualche punto, vincendo la classifica poteva essere strepitosa“), ma la Fiorentina resta “in linea con i programmi”, secondo il tecnico viola. Una Fiorentina che deve crescere, deve migliorare soprattutto in zona gol, perché “credo che la strada sia quella per vincere, fare un gol in più dell’avversario”, ha ribadito l’allenatore. Una squadra che cerca di dominare il gioco (riuscendoci) su ogni campo, esponendosi anche a dei rischi in fase difensiva con la retroguardia alta, ma che ha segnato (e creato) troppo poco per la mole di gioco proposta. C’è tanto da fare, ma non si può però cancellare tutto il lavoro che c’è dietro in questi primi tre mesi di lavoro. L’identità, la voglia di giocarsela a viso aperto, di divertire. Sì, c’è stato un inatteso e pesante tonfo a Venezia, che ha messo a nudo ancora diversi limiti di questa squadra. Ma il cambiamento rispetto agli ultimi anni è evidente.
APPELLO AI TIFOSI. Forse la strada per la risalita sarà discretamente lunga, come normale che sia dopo annate passate a lottare per non retrocedere. Ma il percorso è di crescita e di rinascita è già partito. “Ovunque andiamo imponiamo il nostro gioco, è una grande base per la Fiorentina”, ha sottolineato Italiano. Il tutto con tanti giocatori reduci proprio dalle ultime stagioni deludenti. Chiaro che quindi il tutto andrà accompagnato non solo dal lavoro quotidiano di allenatore, staff e giocatori sul campo, ma anche dalla società. In chiave mercato e nella gestione delle difficoltà, che inevitabilmente si presentano e si presenteranno lungo la strada. Il caso Vlahovic, ad esempio, sta già aprendo qualche crepa nel clima di entusiasmo che si era creato per l’inizio di stagione: “Mi auguro che domani lo stadio sia dalla parte della squadra nei 90′. Ogni tifoseria penso che debba spingere i giocatori per l’arco della partita, poi come a teatro: se si apprezza si applaude, se non si apprezza si fa ciò che si vuole”, l’appello dell’allenatore dopo i fischi e i cori a fine gara del settore ospiti a Venezia. “I tifosi possono essere l’uomo in più, specie quando giochiamo in casa. Chiedo ai tifosi di starci vicini, incitarci e sostenerci per 90′”.
TRITTICO. Vedremo quale sarà la reazione del Franchi. Uno stress-test non da poco per Vlahovic e per la squadra, che si è schierata con il giovane compagno. Per un gruppo che ancora mentalmente deve crescere e prendere consapevolezza (anche nel rimontare le gare quando si fanno complicate, ad esempio), è un banco di prova non da poco. L’imperativo però è reagire sul campo. “Dopo due sconfitte servono furore e rabbia”, la chiave di Italiano. Che vuole vedere progressi già con il Cagliari. La prima del trittico di partite in una settimana. Perché mercoledì la Fiorentina andrà a Roma a sfidare la Lazio di Sarri, mentre tra otto giorni sarà di nuovo al Franchi per ospitare lo Spezia. Gara speciale per Italiano.
AMBIZIONI. Sette giorni nei quali può succedere di tutto, con nove punti in palio e sfide da non sbagliare. Una classifica corta che può aprire a più scenari. Il calcio mette di fronte sempre nuove possibilità, nuovi esami per riabilitarsi anche da brutte sconfitte. E tra Cagliari, Lazio e Spezia la Fiorentina dovrà dimostrare il proprio valore. Quando si trova, secondo la tabella di marcia di Italiano, a metà del percorso che consentirà di capire dove potrà arrivare questa squadra. “Solo dopo 15 partite si può fare il punto della situazione sugli obiettivi, quale può essere la crescita”, ha sottolineato il tecnico. “Quello che volevamo ottenere lo stiamo ottenendo, in termini di identità, organizzazione, riconoscersi in campo, non subire gli avversari. Manca il resto, la ciliegina su quello che stiamo costruendo. Ma la base per un cambiamento e per qualcosa di importante c’è”. Il primo punto, insomma, si potrà mettere a fine novembre. Dopo questa settimana di tre impegni ci sarà la Juventus (fuori) e, dopo la sosta Nazionali di novembre (quando i sudamericani giocheranno comunque una gara in meno nelle Qualificazioni Mondiali), Milan (casa), Empoli (fuori) e Samp (casa). Da questo ciclo si avrà un’idea più chiara delle ambizioni e delle prospettive di questa Fiorentina. Se sarà una stagione di costruzione, o se già Biraghi e compagni potranno puntare a posizioni europee.

Di
Marco Pecorini