La cosa buffa, quasi romantica!, è che nel contratto che lega Fabio Cannavaro ad un ricchissimo club cinese esiste una clausola che suona così: qualora all’allenatore pervenisse una offerta da parte della federcalcio italiana per assumere il ruolo di ct della Nazionale, ecco, l’interessato sarebbe libero di accettare.
Ah, il gran cuore dei capitani azzurri! Cannavaro, oggi nocchiero del Tianjin, la squadra che a peso d’oro ha sottratto Witsel alla Juve, Cannavaro, dicevo, non ha dimenticato dove stia di casa la gloria vera. Lui ha alzato quella Coppa a Berlino, nel 2006. E sotto sotto non ha mai rinunciato all’idea di riappropriarsi della Nazionale. Se ne era parlato quando sembrava probabile la nomina di Marcello Lippi a direttore generale delle squadre azzurre: opzioni poi sfumata per misteriosissime ragioni, tanto che pure Lippi ha riscoperto il fascino di Marco Polo, tornandosene a Pechino a fare, lui sì, il commissario tecnico.
E insomma queste storie cinesi, zeppe di fantastiliardi al punto che sembra di sfogliare una avventura di Paperon de Paperoni, queste storie intrigano e lasciano addosso un senso di incredulità. Perché a Shanghai hanno deciso di coprire di soldi il veterano Tevez? E come si trovano, oltre la Grande Muraglia, i Lavezzi e i Guarin? Avranno nostalgia dei campionati europei? E come mai ancora nessun grande network televisivo ha acquisito i diritti della serie A cinese per le grandi platee internazionali? Siamo uomini o caporali? Cioè: qui c’è qualcosa che non torna, siamo in presenza di un enorme giro di capitali, raccontano che proprio il club di Cannavaro, sempre il Tianjin, abbia offerto quasi cento milioni di euro a Diego Costa, il bomber del Chelsea. Il quale Chelsea ha già perso Oscar, sempre destinazione Asia. E avrete letto che pur di arrivare a Cristiano Ronaldo qualche magnate cinese sarebbe disposto a spendere l’ammontare del prodotto interno lordo del Burkina Faso. E meno male che governano ancora i comunisti, da quelle parti. Ma occuparvi del Monte dei Paschi di Siena no, eh?
Questa alluvione di yuan sta stravolgendo la geografia del calcio planetario. Qualcuno magari a Napoli si starà fregando le mani per lo sgarbo alla Juve, voi ci avete portato via Higuain e i compagni del Politburo vi hanno soffiato Witsel grazie al partenopeo Cannavaro! Ma queste sono sciocchezze, a cospetto di una rivoluzione che lascia allibiti. L’epilogo rimane sconosciuto e del resto sta per scendere in campo il bomber Donald Trump, uno che sullo strapotere dei cinesi ha avanzato perplessità fortissime, tanto da vincere pure la corsa alla Casa Bianca.
E se un domani gli andassero a portar via gli assi della NBA, i Curry e i Lebron James?
La verità è che siamo entrati in un mondo nuovo, camminiamo su territori inesplorati. Ancora un anno fa non avremmo creduto possibile ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi, non a mandorla per il momento ma mai mettere limiti alla provvidenza.
Per questo, per tutto questo, fa tenerezza quella clausola nel contratto di Fabio Cannavaro. Per la Nazionale azzurra, mollerebbe i Paperoni cinesi.
Non siamo spacciati, forse.
Di
Redazione LaViola.it