Parla l’ex attaccante dell’Inter Samuel Eto’o che fu protagonista di una protesta dopo cori razzisti in campo. Cosa accaduta anche al viola Dalbert
Parla così l’ex Inter Samuel Eto’o alla Gazzetta Dello Sport, dopo la vicenda del viola Dalbert, sul tema razzismo: Nel 2006 l’arbitro Victor Esquinas Torres ferma Eto’o che vuole lasciare il campo per insulti razzisti; nel 2019 Orsato ferma Atalanta-Fiorentina perché lo stesso sta accadendo a Dalbert. Sono passati 13 anni: inutilmente? “Un Pallone d’Oro ai due arbitri e tutta la mia rabbia per i dirigenti del calcio. Ma Infantino, la sera del Best Fifa, ha detto una cosa molto importante: “Non più parlare: fare”. E lo ha detto il capo del calcio mondiale. Abbiamo bisogno di regole anche nel calcio, ma regole dure – non una multa di cento euro – e da rispettare. E’ una responsabilità di tutti, ma noi non siamo dirigenti e dunque dico: “Per favore, signori dirigenti di calcio e politici, ci rimettiamo a voi perché prendiate decisioni che possano cambiare la vita di tutti”.
Uscire dal campo: pensa ancora sia la soluzione giusta? “Certo. Il calcio muove tantissimo denaro, ma gran parte degli attori che lo generano sono ragazzi neri. Se un giorno, in tutti i campi del mondo, con l’aiuto dei colleghi bianchi, decideranno di non giocare, ecco: credo che cambierà molto”. Slovacchia, Romania e Ungheria giocheranno la prossima partita a porte chiuse. “Sbagliato: punisce anche chi non ha colpe. In campo ci sono non so quante telecamere di sicurezza: possiamo sapere esattamente cosa chiunque sta dicendo, e in che momento. Ok, quelli non devono entrare più in uno stadio. Mai più. E non solo in uno stadio: quello che succede lì dentro è quello che succede ogni giorno nella nostra società”.
Di
Redazione LaViola.it