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Ranieri a VI.IT: “Esperienza ad Ascoli positiva. Ora sono pronto per la Serie A”

Le dichiarazioni in esclusiva del difensore classe 1999 al rientro dal prestito al club bianconero

Tra i tanti giocatori che rientreranno a Firenze nelle prossime settimane dai rispettivi prestiti, c’è anche Luca Ranieri. Il difensore, dopo il debutto in Serie A nella Fiorentina di Montella, si è confermato in Serie B con la maglia dell’Ascoli. Nonostante un infortunio al malleolo rimediato all’esordio in bianconero, il classe 1999 è riuscito a dare il suo contributo per la salvezza degli uomini di Dionigi. 10 presenze nel club marchigiano a cui si aggiungono le 5 in maglia viola, per quella che è stata la sua seconda stagione tra i grandi dopo l’esperienza al Foggia. Per commentare la sua annata, LaViola.it lo ha contattato in esclusiva:

Qual è il bilancio della tua stagione?
“È andata molto bene, il mio esordio in Serie A contro il Genoa nella seconda giornata di campionato, è stata una emozione unica, a seguire altre 5 partite. A gennaio non ero più nei piani di Iachini e sono andato in prestito. Ho scelto l’Ascoli, anche se c’erano altre squadre interessate a me come Pordenone e Perugia. A convincermi è stato il progetto dell’Ascoli: ho valutato tutto col mio procuratore e sono approdato sotto le Cento Torri. Una scelta che si è rivelata azzeccata perché ho trovato compagni fantastici ed è stato tutto bello. Quando è ricominciato il campionato, dopo il lockdown, l’inizio non è stato facile, poi ci siamo ripresi da veri uomini e tutto è culminato con una bella salvezza”.

Montella le ha dato fiducia facendoti esordire in Serie A, e nonostante qualche errore, hai sempre dimostrato personalità. Come hai reagito a quei momenti e com’era il rapporto con l’allenatore?
“La partita contro il Genoa è stata difficile, però sapevo che avevo la fiducia di tutti, mi sono ripreso e ho giocato contro il Parma una grandissima partita. Con la Lazio sono stato espulso per somma di ammonizioni. Montella mi ha sempre sostenuto sia prima che dopo le partite, aveva tanta fiducia in me, la stessa che avevano il direttore e tutti i compagni, che mi stimavano molto. Con Montella il rapporto è bello, di grande professionalità: è un tipo molto tranquillo, ha ben chiare le sue idee ed è una grandissima persona”.

Che ricordi hai dello spogliatoio viola?
“Il nostro era un spogliatoio di giovani e persone adulte ed esperte, Caceres e Pezzella mi hanno aiutato tanto sul campo perché giocavamo nello stesso ruolo, mi consigliavano su come affrontare le partite, come comportarsi nei momenti difficili. Ribery è una grandissima persona, molto bravo”.

Dall’esterno come hai visto la Fiorentina nella seconda parte di stagione e con chi sei rimasto più in contatto dei tuoi ex compagni?
“Il girone di ritorno è stato a due facce: a tratti molto positivo e a tratti ci sono state difficoltà, poi la squadra ha reagito da grande gruppo e si è piazzata in una posizione di classifica molto tranquilla. Sono rimasto in contatto con Riccardo Sottil, mio grandissimo amico: parliamo e scherziamo sempre, c’è un bel rapporto di amicizia”.

A gennaio è arrivato un ascolano come Iachini a Firenze, ti ha aiutato anche lui ad accettare l’offerta dei bianconeri?
“A Iachini non ho chiesto informazioni perché il mio procuratore e Scamacca mi avevano già convinto sulla scelta da fare”.

Proprio Scamacca è stato accostato a vari club di Serie A, tra cui la Fiorentina. Lo vedi pronto e cosa ti ha colpito di lui?
“Sì, è un grandissimo giocatore, può ambire a palcoscenici veramente importanti. Ha mostrato quest’anno di poter affrontare campionati di un certo livello, lo vedo pronto per una squadra che compete per gradi traguardi in A. Mi colpisce il fatto che sia un giocatore veramente completo, non gli manca nulla per poter arrivare in Nazionale”.

Ad Ascoli hai subito un grave infortunio, ma anche grazie al lockdown hai avuto modo di tornare in campo nel finale ed essere utile alla salvezza: che mesi sono stati?
“L’infortunio è arrivato dopo una grandissima partita vinta 3-0 a Livorno. Ho subito il primo infortunio in carriera. All’inizio non pensavo che fosse così serio, poi dagli accertamenti è emerso che si era fratturata la caviglia e avrei dovuto essere fermo due mesi. Ho pensato che la mia stagione fosse finita. Poi col Covid è slittato tutto il campionato e ho ripreso da dove avevo lasciato. Con la Cremonese sono entrato dopo 20’ e da lì è ricominciata la risalita personale e a livello di squadra. Vorrei ringraziare tutti i miei compagni, è stato un gruppo spettacolare, non mi aspettavo di trovare un gruppo così. Conoscevo Scamacca, Leali, che ha giocato a Foggia con me, un po’ Gravillon, ma poi con tutti ho instaurato un bellissimo rapporto, si è rivelato un gruppo stupendo ed è anche grazie a questo che abbiamo raggiunto la salvezza”.

C’è stato un momento in cui hai pensato ad un’altra retrocessione dopo quella con il Foggia e qual è l’immagine di questa salvezza?
Sinceramente sì. Dopo la seconda sconfitta consecutiva contro il Perugia, mi sono venute in mente tante brutte sensazioni, ma con un gruppo così forte speravo andasse diversamente e infatti abbiamo reagito già dalla partita successiva. Mi viene in mente a fine gara dopo la partita col Crotone tutti abbracciati a centrocampo per un pareggio con la seconda in classifica. Ci siamo urlati: “Ce la faremo”, ne eravamo convinti. Ma anche dopo la sconfitta di Venezia le facce arrabbiate a fine gara erano un grandissimo segnale di quanto volevamo raggiungere il traguardo salvezza”.

Il terzo a sinistra nella difesa a tre credi possa essere la posizione in cui ti potrai affermare anche in futuro?
È un ruolo che mi piace tanto, questa è stata la seconda stagione in quel ruolo, però posso giocare anche in una difesa a due o come ho sempre fatto nelle giovanili anche come terzino sinistro. Ho la fortuna di poter giocare in più ruoli”.

Ti consideri pronto per la Serie A e quali sono le tue ambizioni e i tuoi sogni per il futuro?”
“Ho giocato due anni in B e a livello personale sono andati molto bene, ora col mio procuratore prenderemo la decisione migliore. L’obiettivo è la serie A con una squadra che mi dia fiducia per poter avere continuità. Voglio migliorare giorno per giorno e raggiungere grandissimi traguardi. Il sogno, come per ogni ragazzo, è di giocare nella Nazionale maggiore”.

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