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Rassegna Stampa

Ranieri e Kayode, presente viola e futuro azzurro. Hanno l’attenzione di Spalletti

Protagonisti entrambi di un’ottima stagione con la Fiorentina i due sono già finiti nei radar del commissario tecnico della Nazionale

Rocco Commisso non ha mai nascosto la sua passione per la Nazionale italiana di calcio. E non ha nemmeno mai smesso di sperare di vedere tanti suoi ragazzi vestiti d’azzurro. Se per l’imminente Europeo potrà sperare in Biraghi e Bonaventura, per i prossimi anni la sua speranza sembra già essere ben riposta nei giovani talenti che sta crescendo Italiano, proprio in quel Viola Park che dovrà alimentare sempre più la cantera viola. Scrive La Nazione.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Compresi quelli di Luciano Spalletti e dei suoi collaboratori. Non sono sfuggite le parole del Ct sui giovani della Fiorentina. «Sono venuti fuori giocatori come Kayode e Ranieri che avevamo nel mirino da un po’». Messaggio recapitato forte e chiaro. Il nuovo ciclo della Nazionale è pronto a partire a breve, con uno stage in programma a fine gennaio.

La convocazione per i due difensori è pressoché scontata

Michael Kayode è il terzino destro del futuro. Fisicità, corsa e gamba. Ancora acerbo (ci mancherebbe) in alcune letture difensive, ma il grave infortunio di Dodo lo ha fatto diventare grande in fretta. Le presenze stagionali sono 17, gli assist 3, compreso quello da tre punti per Ranieri contro il Torino. Un brutto infortunio alla caviglia gli ha fatto saltare cinque partite, adesso però sta tornando quello di inizio stagione. La Fiorentina lo ha blindato fino al 2028, rispedendo al mittente sondaggi e offerte. Tanti club, specialmente inglesi, hanno bussato alla porta di Pradè e Barone, ma un’eventuale cessione al momento non è da prendere in considerazione.

La storia di Luca Ranieri è invece simile ad una favola, di quelle che solo il calcio può regalare. Da scarto del gruppo a colonna portante della difesa viola il passo non è stato brevissimo.Il prestito alla Salernitana sembrava il preludio a un ultimo anno di contratto di difficile gestione. Non convocato per l’ultimo ritiro di Moena, salì in Trentino a metà preparazione. Un po’ di cyclette in palestra, qualche corsa in solitaria. Nessuno ci avrebbe scommesso un euro. Poi una porticina nella quale infilarsi.

Questione liste, il suo status di canterano faceva comodo. Quella fessura è diventata un portone spalancato. Grazie al suo lavoro, a quello di Italiano e dello staff. Oggi è un titolare della Fiorentina (20 presenze, 4 gol e 1 assist) e attende la prima chiamata nella nazionale dei grandi. Tra pochi giorni diventerà padre. Di strada ne ha fatta da quando pedalava malinconico ai bordi del campo d’allenamento a Moena. Da quando, per lui, la maglia viola, sembrava piter diventare solo un bel ricordo.

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