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Ramos a VI.IT: “Italiano ci spiegava gli schemi a tavola con i bicchieri. In estate lo avevo consigliato a Torreira. Alvarez, futuro da top”

Le dichiarazioni del terzino uruguaiano ex Spezia in vista della gara contro i viola

La Fiorentina va a La Spezia per tornare alla vittoria in campionato, in quella che coinciderà con il ritorno al Picco di Vincenzo Italiano. Una partita speciale e carica di emozioni per l’allenatore viola, che con i bianchi è stato protagonista di due imprese, come la promozione in Serie A e la successiva salvezza. Esperienze condivise con Juan Manuel Ramos, terzino che l’allenatore di Karlsruhe ha conosciuto al Trapani per poi portalo con sé in Liguria. Le loro strade si sono divise la scorsa estate con l’uruguaiano che è tornato in patria al Peñarol, squadra in cui gioca anche l’obiettivo viola Agustin Alvarez Martinez. Per avvicinarci alla gara contro i bianchi, LaViola.it lo ha contattato in esclusiva:

Come sta andando la tua prima esperienza in Uruguay?
“Sta andando bene: per fortuna ho trovato continuità al Peñarol. Lo scorso anno abbiamo vinto il campionato e ora stiamo iniziando la nuova stagione con l’obiettivo di fare bene sia in campionato sia in Copa Libertadores”.

Segui ancora il calcio italiano e come commenti la stagione dello Spezia?
“Continuo a seguire il calcio italiano, guardo sia lo Spezia che altre squadre in cui ho degli amici. Lo Spezia sta facendo bene: è una squadra giovane come quella della scorsa stagione. Ho fatto il ritiro con Thiago Motta e mi è sembrato un allenatore molto preparato. Sono contento per loro e spero possano continuare così”.

Tra le squadre che segue c’è anche la Fiorentina di Italiano?
“Ho guardato qualche partita dei viola quest’anno ed è come se vedessi una partita dello Spezia dello scorso anno, ma con più giocatori di qualità. Il grande pregio di Italiano è che riesce a potenziare ogni singolo e questo fa la differenza. Io ho avuto la fortuna di averlo per tre stagioni e posso dire che riesce a far rendere tutti al meglio, oltre a far vedere un bel gioco che risulta effettivo in termini di punti. Lui lavora tanto ogni giorno e a ogni giocatore della rosa assegna una funzione, in modo che ognuno poi sa quel che deve fare in ogni zona di campo. Io non ho giocato molto lo scorso anno, ma posso dirvi che riusciva sempre a tenere tutti sul pezzo”.

C’è un aneddoto che la lega a Italiano?
“Abbiamo condiviso sia a Trapani che Spezia ed è un allenatore che è molto vicino ai giocatori. Gli piace parlare di calcio 24 ore su 24, magari ti spiega una giocata a tavola usando le bottiglie e i bicchieri”.

In cosa lo ha visto cresciuto negli anni?
“Lo step che lo ha fatto crescere tanto è stata la fase di non possesso e la pressione. Il gioco con la palla ce l’aveva di suo, invece la fase difensiva no, ma quando è riuscito a perfezionarlo è diventato un grandissimo allenatore. Allo Spezia all’inizio abbiamo fatto dei risultati negativi, poi abbiamo corretto delle situazioni e abbiamo fatto risultati”.

Se le dico “Nessun limite, solo orizzonti”?
“Quella frase ci ha accompagnato in tutte le stagioni e se la porta dietro: la dice all’inizio dell’anno per qualcosa che sembra impossibile, ma piano piano con i risultati e la maggior consapevolezza, i giocatori si convincono che l’impossibile diventa raggiungibile”.

Ricorda come ha vissuto il passaggio di Italiano a Firenze?
“Sinceramente non posso dare la mia opinione, perché non so come sono andate esattamente le cose. Preferisco non commentare questa situazione. Posso dire che quando sono andato al Peñarol ho ricevuto un suo messaggio in cui mi ha augurato le migliori fortune e io ho fatto lo stesso con lui per la sua esperienza a Firenze”.

Lunedì ci si aspetta un’accoglienza fredda da parte del Picco…
“I tifosi dello Spezia l’hanno presa così, ma lui ha fatto un grande lavoro portando il club nella massima serie e facendolo rimanere. Il vero tifoso dello Spezia questo lo sa e gli è grato per ciò che ha fatto”.

Sorpreso da Saponara?
“Saponara è un giocatore con grandissime qualità. Sapevo che per il gioco di Italiano anche lui sarebbe dovuto rimanere e gli sta dando grandissima mano. Nonostante la concorrenza sta dimostrando di essere forte. Ho conosciuto un ragazzo molto positivo e ci ha dato una grande mano in partite decisive”.

Da uruguaiano cosa pensa della stagione del suo connazionale Torreira?
“Io e lui abbiamo giocato insieme nel settore giovanile del Montevideo Wanderers. La scorsa estate, quando ho parlato con Lucas prima che andasse a Firenze, gli ho detto che sarebbe dovuto andare perché Italiano lo avrebbe fatto rendere al massimo. Poi l’ho risentito ed era molto contento per la scelta fatta. Per come giocano le squadre di Italiano, per l’importanza del regista e per le sue qualità ero sicuro che avrebbe fatto bene”.

Da un ex compagno a uno attuale: Alvarez è pronto per la Fiorentina?
Alvarez Martinez è un giocatore dal futuro assicurato, per me può diventare un top. Uno step come la Fiorentina sarebbe la cosa migliore per lui. Per come giocano le punte con Italiano, lui si troverebbe bene perché è un giocatore tecnico che segna tanto. E’ un attaccante moderno, poi ha 20 anni e ha già esordito in nazionale segnando un gol. Ne abbiamo parlato della possibilità di andare a Firenze, io gli ho dato la mia opinione così come ho fatto con Lucas, perché so quel che può dare in quel sistema. Per ora ce lo godiamo qui. Il mio giudizio è positivo, poi non spetta a me dirlo, ma sicuramente in futuro andrà in Europa”.

 

 

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