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Quelli che… ‘Voglio convincere Pioli’. Da Kouadio a Beltran: chi ha passato la selezione estiva (e chi no)

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Barak subito fuori, Sottil via, Richardson indietro. Fortini strappa consensi, sorpresa Sabiri. Kospo aspetta il suo momento

Allenatore nuovo, nuove speranze. Per tanti. Chi cercava riscatto, chi conferme, chi nuove opportunità. In diversi questa estate hanno puntato sull’arrivo di Stefano Pioli per provare a ritagliarsi un ruolo nella nuova Fiorentina. Alla prima sosta per le Nazionali, e con il mercato chiuso da pochi giorni (ma non per alcuni campionati esteri, dove è ancora aperto), ecco promossi, rimandati e bocciati dai giudizi del professor Pioli.

TREQUARTI. Tralasciando ovviamente i big (da De Gea a Kean e Gosens, colonne portanti della ‘vecchia’ così come della ‘nuova’ Fiorentina), chi ha affascinato il tecnico ancor prima di conoscersi di persona è stato Gudmundsson. Tanto che nei giorni incerti di giugno anche il giudizio dell’allenatore è stato importante per un riscatto a cifre non banali (13 milioni alla fine, dopo un lungo tira e molla con il Genoa). E poi ovviamente il campo. Gli allenamenti al Viola Park e la tournée inglese. Ndour ha rinunciato a dei giorni di vacanza e si è presentato carico in ritiro. Pronto fisicamente, abile a fare da jolly tra centrocampo e trequarti. Ottimo pre-campionato, prime uscite ufficiali tra alti (l’andata con il Polissya) e bassi (a Cagliari e il ritorno con gli ucraini). Ma sul classe 2004 (in questi giorni in Nazionale U21) Pioli ci vuole lavorare.

PER DUE FASCE. Così come Fortini. Il miglior 2006 della scorsa Serie B, si è presentato con un problemino fisico da smaltire in ritiro. Ma una volta a posto l’allenatore è rimasto favorevolmente colpito. L’esterno è voluto rimanere a Firenze (almeno fino a gennaio), per Pioli sarà una risorsa sulle due corsie. “È un ragazzo interessante, veloce di gambe, ha buona qualità e può giocare sia a destra che a sinistra. Rimarrà con noi per crescere”, ha spiegato l’allenatore. Nel frattempo a destra è arrivato Lamptey come vice Dodo, a sinistra c’è Parisi dietro a Gosens. Ma gli impegni saranno tanti.

SORPRESE. Quindi due sorprese, per motivi diversi. Il primo Sabiri, che inizialmente al Viola Park si allenava nel gruppo degli esuberi, ma dopo la prima settimana si è unito a Ranieri e compagni giocando spesso (a volte anche bene) nel pre-campionato. Ha esordito in maglia viola a Presov, a Pioli qualcosa ha lasciato. In realtà, con i mercati esteri (specie quello in Arabia) ancora aperti, la sua permanenza non è certa al 100%, specie se vorrà giocare con continuità. Ma sicuramente ha scalato le gerarchie nel mese e mezzo di lavoro con l’allenatore parmigiano. E poi, soprattutto, Kouadio. Tra i Primavera quello giudicato più pronto. Forte fisicamente, veloce, soprattutto reattivo e con un ritmo già da ‘grandi’. Pioli non si è fatto problemi a metterlo nella ripresa di Torino al posto di Comuzzo, e la sensazione è che il classe 2006 possa avere discreto spazio nei prossimi mesi.

RIMANDATI. Dall’altra parte invece c’è il gruppo dei bocciati. O rimandati, meglio, perché sono andati tutti via in prestito. A partire da Beltran, che sperava di poter avere spazio e una nuova collocazione tattica con Pioli. Le prime uscite invece hanno confermato le sensazioni avute nei suoi primi due anni in viola. Poco spazio in una Fiorentina che cerca gol, combinazioni e qualità là davanti. L’argentino è rimasto fuori nelle ultime amichevoli, non convocato nelle prime uscite ufficiali. Pesano i no a Flamengo e CSKA Mosca, trattative che avrebbero portato tra i 10 e i 15 milioni nelle casse della società. Invece lunedì scorso il viaggio in direzione Valencia. Tra i delusi anche Barak. “Ho un grande desiderio di avere successo nel club viola. Se sarò davvero bravo, credo che non si libereranno di me. Ora la Fiorentina avrà come allenatore Pioli, che qualche anno fa mi voleva al Milan”, disse prima del ritiro. Ma in realtà è sempre rimasto ai margini, fino al passaggio alla Sampdoria. Quindi Sottil: a gennaio se ne andò quasi sul più bello al Milan, mesi di panchine e un luglio passato a fare da vice Dodo. Poco convincente però al Viola Park e nelle amichevoli (con la brutta reazione di Grosseto), da lì a Lecce il passo è stato breve.

GIOVANI (E NON). Anche Bianco è stato valutato da Pioli fino ad agosto, per poi essere ceduto in prestito al PAOK: avventura affascinante per il classe 2002, che a Firenze non aveva più spazio. In mezzo al campo è alla fine rimasto (per ora, con un occhio all’estero) Richardson. Ma in più occasioni è stato superato nelle gerarchie, oltre che da Ndour, anche da Sabiri. Spazi ridottissimi ora, insomma, per il marocchino pagato 10 milioni l’estate scorsa. Rimasto in rosa Parisi, che a breve dovrebbe rinnovare, ma dire che abbia convinto al 100% non sarebbe corretto. Tanto che un ballottaggio con Fortini alle spalle di Gosens sarà presto realtà. Infine Kospo, che si allena con continuità con Pioli ma per il momento è stato superato da Kouadio come sesto centrale. Serve tempo per l’ex Barcellona, che ha lasciato la Masia e la Catalogna per imporsi in viola: intanto l’esordio in Nazionale (da centrocampista) al fianco di Dzeko, chissà che non possa arrivare anche il suo momento nei prossimi mesi.

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