Mai come questa volta per la Fiorentina era importante, fondamentale, il risultato. Prima di qualsiasi tipo di prestazione. Al Dall’Ara contro il Bologna la squadra di Pioli era chiamata a dare delle risposte di reazione, di carattere e personalità, dopo gli incontri con i tifosi avvenuto sabato mattina e quello con i Della Valle la sera a cena a Bologna.
Due situazioni che chiaramente hanno contribuito, in maniera significativa e determinante, sulla reazione dei viola dopo le due pesanti squalifiche contro Sampdoria e Verona.
Nell’incontro di sabato i tifosi hanno fatto capire cosa vuol dire la Fiorentina per Firenze, cosa si aspettano da loro in ogni partita, sapendo bene il reale valore della squadra. Davanti a scarsa qualità e competitività per certi obiettivi, i tifosi vogliono una squadra che ogni partita, contri ogni avversario, ci sia sempre il giusto atteggiamento, la giusta mentalità, la voglia di sacrificarsi dall’inizio alla fine, sempre alla ricerca del risultato finale.
Fondamentale, determinante anche la presenza di Diego e Andrea Della Valle in ritiro sabato sera. C’è un dato che deve far riflettere tutto e tutti sulla situazione della Fiorentina e sul suo andamento: Da una parte Diego e Andrea Della Valle non avevano ancora conosciuto personalmente gran parte dei giocatori della loro squadra, dall’altra c’è un gruppo di giocatori che a oggi non avevano ancora visto e conosciuti personalmente i proprietari della Fiorentina.
Ancora una volta la regola della presenza fisica, della vicinanza della proprietà alla propria squadra, è stata confermata e ha avuto effetti positivi. Dovrebbe essere la normalità ma invece per la Fiorentina non è così.
Una vittoria che ha allontanato la Fiorentina dallo sprofondare in una crisi senza fine, e che permette a Pioli e alla squadra di preparare con tranquillità e serenità la gara di venerdì contro la Juventus. Bisogna essere comunque onesti nel dire, sottolineare, che la vittoria non ha cancellato, risolto, i problemi della Fiorentina. Anzi, la sfida contro una squadra modesta come il Bologna, ha purtroppo confermato i problemi di gioco, di manovra e compagni. In questa squadra Chiesa si è confermato sempre più leader ma sul piano della prestazione la Fiorentina deve cresce molto. A volte è sembrata lenta, compassata, prevedibile. Che si affida più alle giocate personali, poche, con molti giocatori che ancora una volta hanno offerta una prestazione lontana dalle proprie possibilità. Se è vero che non puoi chiedere più di tanto a giocatori come Biraghi e Laurini, ci sono giocatori che per qualità, esperienza, e investimento, devono dare molto di più. Badelj, Benassi, Simeone devono garantire un apporto decisamente diverso, migliore. La buona volontà, lo spirito di sacrificio a certi livelli non basta più. Devono diventare decisivi e determinanti.
E venerdì al Franchi arriva la Juventus. Sarà anche la prima volta del ritorno di Bernardeschi al Franchi. Quella contro la Juventus non è mai stata e mai sarà una gara come le altre. A differenza di altre volte, però, questa volta non ci sarà lo stadio pieno. La conferma che la rottura con una parte della tifoseria è netta, irrecuperabile. Vediamo se la squadra farà felici i tifosi viola: il pronostico vede favoriti i bianconeri ma dopo essere tornati alla vittoria in trasferta 43 giorni dopo l’ultima volta (era successo il 22 dicembre scorso a Cagliari) adesso Firenze e i tifosi viola si meritano una bella impresa, per rendere meno grigia una stagione da metà classifica.
Di
Gianni Ceccarelli