Focus

Quel ‘fastidioso’ modo di subire gol (uguali) che si ripete da tre anni. Stavolta sbagliare non è concesso

Published on

La Fiorentina ha spesso concesso gol con imbucate centrali e con la difesa alta. Con l’Olympiacos sbagliare ancora non è concesso

L’elenco dei gol più o meno simili subìti dalla Fiorentina, con la difesa alta e imbucata centrale, è lungo.

 

Che la Fiorentina fosse in situazioni di vantaggio, svantaggio o equilibrio, a pochi istanti dall’andare ai supplementari in una finale/semifinale o a inizio partita, il cruccio difensivo è stato sempre più o meno lo stesso. Un po’ per filosofia di gioco (contraddistinta dall’accettare il rischio, provare più a vincere che a non perdere), un po’ per limiti individuali dei difensori centrali, nel triennio di Italiano di reti incassate in questo modo ce ne sono tante, sia che di fronte ci fossero i centravanti più forti di Serie A o d’Europa (di Conference) che i mestieranti di squadre di basso livello.

CRESCITA. ‘Ci abbiamo lavorato a lungo su quella situazione’, disse Italiano al termine del match col West Ham che, un anno fa, stroncò il sogno della Fiorentina di alzare al cielo la Conference League.

Dodici mesi più tardi, con la squadra viola nuovamente in finale, il pacchetto difensivo della Fiorentina sarà quasi lo stesso, con Dodo, Milenkovic, Quarta e Biraghi davanti a Terracciano. In questi giorni di dichiarazioni in vista della partita di Atene, la parola più gettonata da parte dei protagonisti viola è stata crescita, unita al concetto di ‘siamo più maturi’. Tra gli aspetti su cui la Fiorentina dovrà dimostrare di essere davvero cresciuta c’è anche il riuscire ad evitare il ripetersi di quel fastidioso modo di subire gol, un mix mentale e tecnico, collettivo e individuale.

Proprio quella tipologia di gol è costata il posto a Luca Ranieri in questo finale di stagione, mentre quel gol a Praga costò a Igor la permanenza a Firenze. D’altronde, non tutti i difensori sono in grado di rendere al massimo quando la linea difensiva mantiene un baricentro alto. Ci vogliono concentrazione, velocità e capacità di lettura preventiva. A livello individuale, ma anche collettivo. Non per caso sono stati tanti i gol concessi dalla Fiorentina per un’errata linea del fuorigioco.

Anche la mediana ha le sue responsabilità sui tanti gol subiti in quel modo dalla Fiorentina, con l’incapacità di fare filtro. Che ci fosse un interditore puro come Amrabat l’anno scorso (protagonista a suo modo del gol subito a Praga), un mix di regista e mediano come Torreira due anni fa, Mandragora-Duncan-Jack-Arthur quest’anno (Maxime Lopez ha giocato molto meno rispetto agli altri quattro), un centrocampo a tre o a due, il contropiede con imbucata centrale è stato sempre un po’ debole della fase difensiva della Fiorentina.

RISCHI. Cose note. Questo modo di difendere, d’altronde, porta benefici e rischi. A volte, tuttavia, è mancata la capacità di saper leggere i momenti di partita. Applicare tale tattica a inizio gara è un conto, a pochi minuti dai supplementari di una finale europea un altro. Insomma, questione di crescita, traducibile in sbagliando si impara. L’Olympiacos ha esattamente quelle caratteristiche che la Fiorentina ha sofferto di più nel triennio di Italiano, anche in questa Conference League. El Kaabi si annuncia lo spauracchio da limitare, arginare e fermare. Sbagliare ancora e allo stesso modo, stavolta, non è concesso. La Fiorentina deve tornare da Atene con quella coppa. Per farlo dovrà dimostrare coi fatti di essere cresciuta e più matura, non solo a parole.

12 Comments

Popular Posts

Exit mobile version