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Quattro giorni per l’Europa. Rimpianti e consapevolezze: la Fiorentina c’è

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Poteva essere un turno favorevole per la corsa europea. Le distanze su Milan e Atalanta, invece, restano inalterate per la Fiorentina, con un punto comunque guadagnato sulla Sampdoria. Un’occasione sprecata, probabilmente, contro la Spal, anche se i viola non hanno mai rinunciato a cercare la vittoria, provando e sfiorando fino alla fine il gol. Venti tiri verso lo specchio, 7 in porta più le occasioni ‘ciccate’ da Simeone che non rientrano nelle statistiche di fine gara.

Insomma, rimpianti sì ma nessun ridimensionamento. Il gruppo c’è, sta tenendo botta anche mentalmente. La squadra ha trovato una sua idea di gioco, attacca e subisce poco (appena 2 gol incassati nelle ultime 8 gare). Qualche problema di precisione è tornato evidente, anche se non bisogna dimenticarsi che una settimana prima la Fiorentina aveva vinto a Roma segnando due gol sui tre tiri totali. Cinismo dà, cinismo toglie. Niente sfortuna, piuttosto maggiore o minore capacità di finalizzazione. Nel campionato italiano, del resto, contro squadre di bassa classifica è facile restare a secco. La stessa Spal aveva fermato ultimamente anche Juve e Atalanta, Milan e Napoli nelle ultime settimane hanno perso punti con il Sassuolo, la Samp contro Chievo e Crotone.

La Fiorentina stessa ha perso 15 punti contro squadre di bassa classifica. Non pochi, senz’altro. Nonostante tutto, comunque, ad oggi sarebbe Europa per i viola. Grazie ad un gruppo che ha finalmente trovato la sua anima, il filo comune, consapevolezze tecnico-tattiche e di spirito. E che anche dopo lo 0-0 con la Spal ha ricevuto gli applausi dei suoi tifosi. “Per Firenze, per Davide, per la storia. Forza ragazzi”, recitava uno striscione in Fiesole. Al di là delle vittorie consecutive e del record del 1960 che non sarà eguagliato, questo gruppo è comunque già nella storia. Firenze è unita intorno alla squadra, la famiglia Della Valle è sempre più vicina al gruppo e lo stesso Andrea è tornato allo stadio.

Segnali importanti che proiettano la Fiorentina verso l’ultimo mese e mezzo di campionato. Il primo crocevia è in questa settimana: quattro giorni per l’Europa, tra Lazio e Sassuolo. Difficoltà e insidie diverse, ma entrambi ostacoli duri da superare. Che senz’altro rappresenteranno esami importanti per capire il ruolo dei viola nella corsa europea. Da una pretendente alla Champions ad una in lotta per la salvezza: dal Franchi a Reggio Emilia, nel giro di 96 ore.

Ci sarà bisogno di tutti per raccogliere il massimo in quattro giorni di fuoco. Della forza del gruppo e dei singoli, dei titolari e delle seconde linee (domenica Falcinelli, Eysseric e Gil Dias hanno dato ossigeno all’attacco viola, ma anche sprecato moltissimo). Della spinta di Firenze, e dell’orgoglio di rappresentare il viola lontano da casa. Giusto andare partita dopo partita, non guardare troppo il calendario e non dare niente per scontato (la vittoria a Roma e il pari interno con la Spal sono i migliori esempi di questi concetti). L’Europa, però, è un obiettivo dal quale la Fiorentina non può nascondersi.

Partire in pole position nel rush finale, o ritrovarsi a rincorrere: molto si deciderà in questa settimana. Il Milan andrà a Torino e poi riceverà il Benevento, l’Atalanta andrà a Benevento e poi riceverà il Torino, la Samp ospiterà il Bologna e poi sfiderà all’Olimpico la Lazio. Avversari che si intrecciano in questa settimana clou in chiave europea. Si entra nel vivo. E la Fiorentina c’è.

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