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Quattro attaccanti per Pioli: Kean e non solo, la Fiorentina cambia rotta

Gudmundsson e Kean

L’anno scorso fiducia totale al solo Moise, tra pro e contro. Con Dzeko e un’altra punta (Esposito?) l’idea è dare più peso davanti a Pioli

Nasce tutto da un’idea, che a sua volta deriva da quanto provato sulla propria pelle. Perché quanto successo la stagione scorsa sia da monito. Lo aveva detto lo stesso Daniele Pradè: la Fiorentina non vuole trovarsi impreparata in caso di assenza di Moise Kean, questo da intendersi sia qualora arrivasse qualche squadra pronta a prelevarlo (c’è tempo fino a martedì prossimo per esercitare la clausola da 52 milioni), sia in caso di fumata viola, ovvero di permanenza del numero venti, che però avrà bisogno di alternative. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

VARIABILE. E infatti è arrivato Edin Dzeko a giugno (il bosniaco sarà ufficializzato nelle prossime ore). Ma non basta. Per Kean rimane caldo il fronte Al-Qadsiah, l’unica squadra che ha formulato da giorni un’offerta concreta sia alla Fiorentina che al ragazzo (un triennale da 15 milioni l’anno), mentre resta vigile il Manchester United che, mollato Gykoeres (destinato all’Arsenal), potrebbe decidere di accelerare nei prossimi giorni. In caso di blitz di Red Devils o arabi l’alternativa in mano ai dirigenti viola è sempre una, si chiama Roberto Piccoli e costa parecchio: per cedere il classe 2001 il Cagliari vuole 30 milioni.

DOPPIA COPPIA. E se Kean rimane la grossa variabile, l’idea iniziale rimane. Quella di averlo in rosa anche per l’annata che verrà e, a fianco a lui, tre attaccanti di assoluto livello. Un quartetto ideale: Kean, Dzeko, Gudmundsson e…? Più Sebastiano Esposito che Lucas Beltran, anche qui però dovranno incrociarsi i discorsi di mercato. Due nove e due dieci, una doppia coppia da incastonare in cima al 3-5-2 di Stefano Pioli, che vuole più soluzioni per il suo attacco. L’obiettivo è questo: non dipendere più da un singolo calciatore, perché il ricordo delle Fiorentine recenti senza Kean – spuntate è dir poco – è ancora fresco nella mente di tutti. A gennaio era stata fatta una scelta diversa: nessun vice Kean per evitare di dare la minima pressione al classe 2000. Lui ne aveva beneficiato ma, alla lunga, la squadra ne aveva pagato il prezzo (basta ricordarsi, per ultima, la sconfitta di Venezia, con Palladino che fu costretto a schierare Ndour e Beltran in attacco). Stavolta ci saranno le alternative, o meglio quattro titolari per due posti.

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