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Quattro anni fa, l’ultima Viola ‘europea’ di Montella. I fischi, la “dimensione”… e il 4° posto

Montella vs Siviglia

Il 14 maggio 2015 i viola persero 2-0 al Franchi contro il Siviglia nella semifinale di Europa League: sono passati 4 anni esatti, sembra un’eternità.

Neto; Savic, Gonzalo, Basanta, Alonso; Pizarro, Mati Fernandez, Borja Valero; Salah, Ilicic, Joaquin. E poi Pasqual, Badelj e Lazzari a gara in corso. Aquilani, Bernardeschi e Gomez in tribuna. Fu questa l’ultima Fiorentina ‘europea’ di Vincenzo Montella. Quattro anni fa esatti, un pesante 0-2 al Franchi contro il Siviglia dopo lo 0-3 incassato al Sanchez Pizjuan. Era il 14 maggio 2015: i viola uscirono dal Franchi sotto una pioggia di fischi, figli della prestazione e soprattutto della delusione per una settimana caricata al suono di #giochiamolainsieme da parte della Fiorentina. Il Franchi aveva risposto in gran numero nonostante l’impresa fosse praticamente disperata dopo il passivo dell’andata.

DALL’EUROPA… Di contestazione in contestazione, quattro anni dopo. Allora Montella, a caldo, disse che la squadra “meritava di più rispetto di quello che gli è stato dimostrato. Chi paga il biglietto può esprimere il suo pensiero, ma i giocatori non meritavano i fischi, i tifosi presenti stasera non riconoscono la nostra dimensione. Forse qualcuno dei giocatori dopo stasera lo perderemo, ci prendiamo i fischi e andiamo a casa“. Parole che aprirono un solco tra tanti tifosi e l’allenatore, soprattutto per il concetto di “dimensione”. Ma frasi che rafforzarono il gruppo viola per quel finale di campionato, tanto che la Fiorentina vinse poi le ultime tre partite di stagione, qualificandosi poi al 4° posto.

…ALLA SALVEZZA. Quel quarto posto che oggi vorrebbe dire Champions, e che nel primo ciclo Montella è stato ripetuto per tre anni di fila. Con l’aggiunta di percorsi importanti nelle Coppe (finali e semifinali di Coppa Italia, semifinale europea). Dalla semifinale di Europa League alla lotta per la salvezza a due giornate dal termine, quattro anni esatti dopo. Con Montella ritornato sulla panchina viola da un mese. “Non pensavo di trovare una situazione così complicata, che con me è peggiorata”, ha ammesso dopo il ko contro il Milan, il 5° in 6 gare. “A Firenze ci sono grandi aspettative, e ci si arriva solo con l’unione tra le varie parti. Sta a noi unirci con la città e riportare entusiasmo”, ha detto l’allenatore pensando al futuro.

QUATTRO ANNI DOPO. Tutto diametralmente diverso, quattro anni dopo. Giocatori (non è rimasto nessuno), società, voglia di investire, idea di calcio. Un palcoscenico europeo che manca da tempo, così come la capacità di affrontare a viso aperto le grandi in Italia e non solo. Il passato dice che la Fiorentina ha saputo far bene calcio e arrivare ad alti livelli, che al tempo sembravano ‘banali’ o ‘scontati’ ma che adesso appaiono lontanissimi nel tempo. Il presente dice di una lotta salvezza che si è fatta sempre più concreta, a suon di sconfitte. Il futuro, invece, è un vero intrigo. La lettera di Diego, la contestazione aperta dei tifosi, un parco giocatori che potrebbe essere cambiato in toto. Montella prova a fare da ‘garante’, testimone di un calcio che funzionò (e bene). Ma con una salvezza ancora da conquistare, e una stagione che è diventata disastrosa, difficile capire come poter tornare ai tempi che furono.

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