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Quarta: “Spero che la Fiorentina diventi la mia seconda casa. Siamo una buona squadra”

Quarta

Il difensore argentino si racconta al quotidiano di Torino alla vigilia della gara contro il Milan

Martinez Quarta verosimilmente giocherà titolare anche domani quando la Fiorentina ospiterà il Milan al Franchi. Oggi la sua intervista sulle colonne di Tuttosport.

Lucas Martinez Quarta, come è riuscito in poche partite a diventare già un punto fermo di questa Fiorentina?
«All’inizio non è stato facile. Poi le cose sono migliorate con il lavoro e grazie alla fiducia dei compagni e in me stesso. Sapevo che avrei potuto fare bene e volevo dimostrarlo. Sono stato in panchina per 9 partite, quando è toccato a me ho fatto per fortuna delle buone prestazioni anche se la squadra stava e sta lottando per salvarsi».

Saprà la Fiorentina chiudere in fretta la pratica salvezza?
«Vogliamo riuscirci e poi goderci il finale senza più pressione. Io resto convinto che siamo una buona squadra».

Pronti a dimostrarlo domani contro un Milan ferito dall’eliminazione dall’Europa League ma sempre 2° in campionato?
«Per noi è una sfida molto importante. E affrontare una grande come il Milan dà ancor più stimoli come, se dovessi giocare, sfidare un campione come Ibrahimovic. Rossoneri stanchi? Sono certo che verranno per prendersi i tre punti. Ne hanno bisogno per avvicinarsi all’Inter. Ma anche noi abbiamo bisogno di punti».

In attesa di Ibra quali sono gli attaccanti più forti affrontati?
«Lukaku mi ha anche lasciato un segno sul collo…Poi Dzeko, Lautaro Martinez e non solo. Sono molto felice di essere venuto in Italia, questa grande esperienza mi permette di misurarmi con i migliori».

Al di là delle doti tecniche di lei hanno colpito la personalità e la determinazione. Hanno inciso le vicissitudini vissute a 20 anni, la frattura del perone e i 7 mesi di stop perché positivo nel 2016-17 ad un diuretico vietato dalla legge antidoping?
«Tutto ciò ha forgiato il mio carattere. Gli infortuni fanno parte del calcio e vanno accettati. Sulla vicenda doping mi sono rimasti addosso molti dubbi, io non ho mai preso qualcosa per migliorare le mie prestazioni o il mio fisico. Quel brutto ricordo mi ha cambiato ma mi ha anche reso più forte».

Lasciando dopo 8 anni il River Plate ha scritto una lunga lettera in cui definisce il club argentino la sua seconda famiglia e la sua seconda casa. Anche la Fiorentina può diventarlo?
«Sì. Non sarà mai come al River, lì sono cresciuto e ho passato tanti anni. La Fiorentina però può diventare un’altra seconda casa per me e ci spero. E un ottimo club, ho compagni unici e il presidente Commisso ha dimostrato in maniera concreta di voler fare le cose in grande. Mi auguro per lui e il bene della Fiorentina che gliele lascino fare. Sarebbe importante per un ragazzino poter convivere e condividere spazi, strutture e momenti con i propri campioni».

Chi è Martinez Quarta fuori dal campo?
«Un ragazzo semplice cui piace passare il tempo con la famiglia, fare passeggiate, vedere posti nuovi. Purtroppo in questo periodo possiamo fare poco ma spero tutto passi in fretta. Così potrò godermi Firenze pienamente».

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