L’argentino era molto combattuto sull’andare o meno in Nazionale, tra riconoscenza verso il ct e la voglia di esserci con Cesare
Ci ha pensato davvero a lungo se rispondere o meno alla convocazione della Nazionale argentina. Ma alla fine l’anima albiceleste di Lucas Martinez Quarta ha ceduto. Eppure, chi è stato vicino al difensore in questi giorni racconta che l’ex River è stato forse il più combattuto dei sei giocatori viola che hanno scelto a tutti i costi di rompere la bolla pur di raggiungere le proprie Selezioni. Così scrive La Nazione.
COMBATTUTO. La testa del Chino è stata per alcune ore una tempesta di pensieri: mostrare o no rispetto verso il ct che per primo lo ha lanciato nella Selección e che lo ha fatto diventare in poco tempo una colonna portante? E ancora: rispettare o meno le norme dell’ASL e dare così il buon esempio agli occhi del nuovo tecnico Prandelli? La scelta non è stata facile, specie perché Martinez Quarta ha accusato molto il rosso rimediato a Roma, ma alla luce delle forti pressioni ricevute dall’AFA – dopo il tampone di lunedì che ha dato esito negativo – è salito a bordo dell’aereo che gli aveva messo a disposizione l’Argentina e se pur con svariate ore di ritardo ha raggiunto il ritiro della Nazionale.
SUBITO TITOLARE. Non è un caso che Scaloni lo abbia subito mandato in campo, pur in un ruolo nuovo, ovvero centrale della difesa a tre. Non una prova da incorniciare per il numero 2 viola, che tra il viaggio e il non trascurabile tarlo di aver ricevuto una denuncia da parte del suo stesso club, dopo venti minuti ha provocato un fallo da rigore. Il resto della gara è stato però buono, e anche i media argentini non hanno sottolineato più di tanto l’errore del Chino. Stanotte l’ultimo impegno in Perù, poi tornerà a Firenze ma solo giovedì. Con allenamento con Prandelli il giorno successivo, a 48 ore dal Benevento.

Di
Redazione LaViola.it