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Editoriali

Quando il bilancio è la priorità fare calcio diventa impossibile. Alle belle parole non corrispondono i fatti

Peccato perché a parole sarebbe anche degno di un elogio quanto detto da Mario Cognigni in occasione del calcio storico e nei suoi ultimi interventi. Peccato che poi, alle parole, non stiano corrispondendo i fatti. Perché se è vero, e di questo ne va dato atto alla società viola, che tra le celebrazioni per i 90 anni e le iniziative sia economiche che identitarie per la campagna abbonamenti 2017-18 e 16-17 molto è stato fatto per ravvicinare Firenze alla Fiorentina, l’estate che è appena iniziata si annuncia come tra le più calde e rabbiose degli ultimi anni. Bernardeschi e Chiesa trascinano l’Under 21 agli Europei. Peccato che il 10 di Carrara sia ormai ad un passo dalla Juventus. Il passaggio del girone da parte degli azzurrini di Di Biagio non fa altro che prolungare l’agonia. Già perché teoricamente la Fiorentina attende la risposta ufficiale da parte del talento Carrara alla proposta di rinnovo che arriverà dopo la fine degli Europei stessi. Ma ormai non ci spera più nessuno. Anzi. 40 milioni non sono pochi, ma dopo la partita con la Germania ed il gol di Bernardeschi chissà che Corvino non possa chiedere ancora qualcosa di più. La richiesta è di 50. Ma ciò che sposta gli equilibri è la volontà del giocatore. Che è quella di lasciare Firenze. La partenza del prodotto del settore giovanile viola è ormai ad un passo. Solo questione di giorni. Magari l’inserimento di una contropartita tecnica, Rincon su tutti, potrebbe essere la discriminante utile per trovare l’intesa definitiva.

Con Berna saluterà Firenze anche Kalinic. Il croato è conteso da Inter e Milan. Per la Fiorentina vale almeno 30. Ma per entrambe le milanesi la valutazione corretta è 25 milioni. E chi prima troverà l’intesa con Corvino se lo aggiudicherà. Poi verrà il tempo della rifondazione. Col tesoretto che arriverà, circa 80 milioni con i soldi che Borja Valero ed Ilicic potrebbero portare dalle loro partenze sponda Inter e Samp, la Fiorentina andrà a prendere forma. La difesa è sistemata con Gaspar, Milenkovic e Vitor Hugo. A sinistra verrà confermato Maxi Olivera. Poi ci sono Tomovic e Astori. In porta fiducia a Sportiello. In mediana Vecino dovrebbe rimanere. A meno che dalla Premier non decidano di fare sul serio pagando la clausola di 24 milioni. Poi il resto è un rebus. Politano è più che un’idea. Saponara e Chiesa sono certezze. Berardi un sogno, difficilmente concretizzabile. Il centravanti rimane ancora da scegliere. Cholito Simeone, Nestorovski, Pavoletti, i nomi più gettonati. Eder non arriverà. Spalletti non vuole privarsene. Ma come detto prima dovranno andare in porto le cessioni già programmate.

Sul fronte Borja Valero continua ad essere vicino il passaggio all’Inter. Con grande probabilità lo spagnolo partirà. Ormai il rapporto con una parte di dirigenza è compromesso. E la rottura è insanabile. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che più volte la Fiorentina abbia accettato proposte arrivate al club salvo poi trovare il no del calciatore. A questo punto la partenza pare molto più che fattibile. Con buona pace di chi continua ad affiggere striscioni un giorno si ed un altro pure. Le parole ormai le ha portate via il vento. Adesso serviranno i fatti per rendere questa estate meno rovente possibile. Anche perché da quando il bilancio è diventata una priorità è diventato pressoché impossibile fare calcio. E ripartire, non sarà facile.

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