L’angolano con una ginocchiata in pieno volto si è preso la scena in quella che sembrava un’altra serata maledetta per i viola
Può una ginocchiata sul naso fare… bene? È ufficiale: può. M’Bala Nzola prende una botta non certo lieve guadagnandosi il rigore che ne è giusta conseguenza. Beltran va e tutto il resto lo si farà al caldo di Atene. In due gare – quelle decisive e che hanno portato alla finale – Nzola ha fatto il Decisivo. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Criticato tutto l’anno, preso di mira, anche escluso o non convocato per motivi personali, insomma c’era sempre qualcosa: eppure il calcio ti dona sempre delle possibilità suppletive. Di riscatto. M’Bala che segna il 3-2 alla fine della gara d’andata e che si prende il rigore qui, dentro un inferno davvero… infernale, è qualcosa che vale il prezzo del biglietto, del viaggio, della pioggia, della sofferenza a prendere pali su pali. Ma c’è Nzola. Altro giro, altra vita. Due gare e due colpi decisivi. Il resto sarà storia.
Mister Wolf
Questa volta l’angolano non segna. Ma procura, ferisce e rimane quasi… ferito da quella ginocchiata di Mechele. «Beltran sul dischetto – dice Vincenzo Italiano -? Ho visto Nico con la palla, poi mi giro e vedo la palla a Beltran: vuoi vedere che qui c’è un problema?, mi sono detto… Invece no: tutti bravi». Tutti bravissimi, soprattutto dentro a un secondo tempo che ha certificato la forza caratteriale e di gioco della Fiorentina.
La svolta la si è avuta al minuto 26’: fuori Belotti e dentro lui, un po’ come era successo all’andata. Al “Franchi” Nzola prese palo e poi ribadì in gol. Nzola ora sembra non fermarsi più: prima della rete al Bruges dell’andata, aveva segnato al Maccabi (7 marzo). «L’abbiamo recuperato mentalmente» aveva detto Italiano prima della gara. Un bel recupero. E Nzola è parso come Mister Wolfe: quello che entra e risolve i problemi, quello che se chiami ti mette a posto le cose. Oggi va così.
Di
Redazione LaViola.it