La Fiorentina non vince da inizio dicembre contro il Cagliari, oggi serve allontanare malumori e voci per tornare a vincere
Se è vero che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare per la Fiorentina è venuto il momento di metter da parte paure, dubbi e preoccupazioni e, dopo quaranta giorni da incubo, di darsi una scossa. Inutile far finta di niente. Quella di oggi col Torino non è e non potrebbe essere una partita come tutte le altre e non lo è per un sacco di motivi, scrive il Corriere Fiorentino.
RIPARTIRE. Il primo, il più banale, è la classifica. Perché certo, le famose (ma ormai lontane) otto vittorie di fila hanno permesso ai viola di assorbire senza troppi danni la crisi, ma pian piano chi era rimasto indietro sta tornando sotto (vedi Roma e Milan, mentre il Bologna, con una partita in più, ha messo la freccia e superato i viola) e la concorrenza (anche grazie al mercato) non ha più intenzione di aspettare.
MORALE. Secondo motivo, forse ancor più importante della classifica: il morale. Rimandare ancora l’appuntamento con la vittoria che manca dall’8 dicembre (1-0 al Cagliari) vorrebbe dire farsi assalire dalla depressione e quelle voci che da giorni ormai aleggiano attorno al Viola Park (smentite da tutti, ed è comunque giusto sottolinearlo) si farebbero sempre più forti. Se c’è un’occasione per far seguire i fatti alle (belle) parole ascoltate in queste ore, tra la fiducia all’allenatore e il confronto positivo con la squadra, è questa. Tra il dire e il fare però c’è di mezzo il mare o, comunque, un prato vedere sul quale ultimamente la Fiorentina è parsa (quasi) sempre una squadra smarrita. Questione di condizione fisica, forse, ma più che altro di equilibri e di distanze perse e che il tecnico sta cercando di ritrovare.

Di
Redazione LaViola.it