Alla Fiorentina basta un gol su rigore di Vlahovic per sbancare la Dacia Arena. Viola in piena zona europea, adesso la settimana che porta al Napoli
Le vittorie che fanno la differenza – alla fine di un campionato – sono quelle sofferte, sporche e lottate. Quella di Udine va dritta dritta nella categoria ed è per questo che i tre punti della Dacia Arena pesano come macigni sulla prima parte di stagione della Fiorentina.
Partita complicata, si sapeva, perché l’Udinese è squadra fisica ed organizzata, di quelle con le caratteristiche giuste per dare fastidio alla Fiorentina. C’erano tutti gli ingredienti per dover andare a fare una mezza battaglia. Terza partita in una settimana, quella temuta da tutti gli allenatori. Italiano gli ha dato un’importanza assoluta, perché le rotazioni degli interpreti le ha attuate nei precedenti match. A Udine, sulla carta, la miglior Fiorentina possibile in questo momento, con Saponara al posto dello squalificato Gonzalez.
Primo tempo discreto, con il solito approccio giusto. Squadra alta, pressing altissimo per rubare palla nella metà campo avversaria, ed Udinese titubante nel mettere la testa fuori dalla propria metà campo. Il ‘solito’ Bonaventura si guadagna il rigore partita (fallo francamente netto, difficili da capire le proteste di Gotti nel dopo gara): Vlahovic trasforma. Con la consueta freddezza, ma non con il solito tiro. 10 su 10 in Serie A per lui e non ne ha mai tirato uno uguale all’altro. Il repertorio ha messo in mostra tante soluzioni diverse.
Gotti fa un paio di sostituzioni all’intervallo e la musica cambia. La Fiorentina fatica a ripartire, i padroni di casa alzano il baricentro e le occasioni cominciano ad arrivare. Bravo Dragowski, caparbi tutti gli altri. La forza del gruppo, la voglia di lottare tutti insieme nella difficoltà, è la notizia migliore che si porta a casa Italiano. Tanti cambi, ma ne sarebbero serviti almeno altri due per togliere gli stremati Saponara e Callejon. La Fiorentina soffre e vince, il triplice fischio di Ghersini è una specie di liberazione.
In conclusione, la sfida di Udine lascia la Fiorentina nei quartieri altissimi della classifica, nella settimana che condurrà alla partita del Franchi contro il lanciatissimo Napoli. Altro match particolarmente complicato, ma affascinante come lo è stata la partita con l’Inter: godiamocelo. Tornerà Nico Gonzalez, la squadra sarà al completo (da capire se potrà esserci anche Castrovilli). E la Fiorentina ci riproverà, come sempre. Faccia al vento, con cuore e caparbietà. Consapevole di poter diventare la mina vagante del campionato ed un orgoglio vero per i suoi tifosi.
Di
Alessandro Latini