Il centrocampista cileno della Fiorentina si racconta sui social, dalla nostalgia per casa al ricordo del gol da calcio d’angolo.
In contatto via social con fan, amici e familiari, Erick Pulgar, il cileno che ha in Arturo Vidal «l’idolo» indiscusso e che, tra «musica, allenamenti domestici, video giochi e chiamate con la famiglia» continua a convivere con l’auto-isolamento che, per la Fiorentina, terminerà venerdì. Ed è così che con un simpatico botta e risposta social, attraverso il proprio account su Instagram, ha raccontato una quotidianità completamente stravolta. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
COME BATTO LA NOIA. «Se mi sto annoiando? Sì, non posso mentire – ha spiegato – ma ho un programma di allenamento che posso fare qui sempre nel rispetto del #IoRestoaCasa». Ha mostrato a tutti lo schermo curvo particolarmente adatto al gaming, la collezione di mini-pupazzi di Star Wars, e svelato che anche la musica sta recitando in questo periodo un ruolo importante, in particolare quella di Nengo Flow, cantante portoricano famoso per il reggaeton.
GODERSI LA FAMIGLIA. Chi vive con la propria famiglia, poi, ha di fronte un’opportunità da cogliere: «Se siete coi vostri cari, il mio consiglio più accorato è quello di godersi ogni istante con loro, perché quando tutto questo sarà solo un ricordo saremo più tempo fuori che in casa. Quanto a me, parlo spesso con la mia famiglia anche per informarmi direttamente della situazione in Cile, perché la televisione, qui, non lo racconta».
RICORDI. Si perde pure lui nel mare dei ricordi, e a chi gli chiede quale sia il gol che più gli è rimasto impresso, risponde quasi sottovoce: «Il gol olimpico». Che poi sarebbe inevitabilmente quello marcato proprio alla Fiorentina, ai tempi del Bologna, quando – con la complicità di Sportiello, allora portiere dei viola – trovò il modo di segnare direttamente da calcio d’angolo, di fatto ripetendo il gesto tecnico che poco prima aveva fatto Veretout, sempre dalla bandierina.
NOSTALGIA. Ha raccontato poi di aver giocato anche in un’altra posizione rispetto a quella da mediano – «da difensore centrale», laddove talvolta, in allenamento, lo ha provato anche Vincenzo Montella – e svelato i piatti che la mamma gli cucina quando arriva in Italia – dal mote, una specie di mais, allo sformato di patate o lenticchie – passando per i dolci tipici della tradizione cilena, augurandosi di poter tornare presto nella sua Antofagasta, la città dove è nato e che più di tutti gli manca. Perché la nostalgia comincia ad essere davvero forte.

Di
Redazione LaViola.it