Il cileno ha poco spazio, avrebbe disdetto anche il suo appartamento fiorentino. Ma la Fiorentina non lo libera (per ora)
Il lavoro di Pradè e Barone oggi si concentrerà soprattutto in uscita. D’altronde che qualcuno in casa viola speri ancora in uno sblocco in extremis per trovare maggior spazio altrove non è una novità, e Pulgar in particolare è stato e resta il giocatore più in bilico, tanto che di recente avrebbe anche disdetto perfino il suo appartamento fiorentino. Così scrive il Corriere Fiorentino.
ESTERO. Per il mediano cileno, arrivato dal Bologna nell’estate del 2019, si erano mosse il Cagliari e il Sassuolo ma la proposta più interessante e gradita arriverebbe dalla Spagna, dal Valencia, anche se nelle ultime ore pure da Mosca sarebbero stati avviati sondaggi (sotto questo profilo la disponibilità del club e la chiusura delle trattative russe fissata per il 25 febbraio potrebbero anche favorirebbe l’affare).
SOSTITUTO. Come nei casi di Kouamè e Callejon, e delle offerte arrivate per loro rispettivamente da Torino e Granada, dalla dirigenza viola non è però mai arrivato il via libera (per questo motivo il Valencia avrebbe già virato su Oliva del Cagliari) anche per la difficoltà di arrivare al profilo di un regista di centrocampo necessario per la sostituzione di Pulgar.
PER L’ESTATE. Il fatidico tassello che completerebbe il puzzle di centrocampo è il nome in entrata sul quale la Fiorentina non ha fin qui trovato la quadratura del cerchio, muovendo fin dall’inizio passi spediti e determinati nei confronti di Lucas Torreira ma senza successo, tanto che l’operazione sarebbe stata rinviata alla prossima estate quando terminerà il prestito dell’uruguaiano dall’Arsenal all’Atletico Madrid. L’alternativa italiana fino a ieri si chiamava allora Rolando Mandragora dell’Udinese, calciatore che lo stesso diesse Pradè conosce e apprezza, ma ieri sera il Torino è riuscito a chiudere con il centrocampista di proprietà della Juventus.
‘SCONTENTI’. Una doccia gelata per Pulgar che confidava in una soluzione diversa visto il poco spazio fin qui avuto con Prandelli. Le speranze del cileno sono quindi affidate all’ingegno di Pradè che, non è da escludere, potrebbe tirar fuori dal cilindro un’idea last minute in modo da accontentare sia il giocatore che lo stesso allenatore, che in più di un’occasione ha chiesto alla società di liberare lo spogliatoio da giocatori scontenti che possono minare l’equilibrio (fragile) di questo gruppo.
Di
Redazione LaViola.it