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Pucci e De Sinopoli: “Stadio? Nessuno prende in mano la situazione. In programma nuove iniziative” (VIDEO VI.IT)

Le dichiarazioni del presidente dell’ACCVC e del presidente dell’ATF sulla questione del nuovo stadio

Filippo Pucci, presidente centro coordinamento Viola Club, e Federico De Sinopoli, presidente dell’ATF, hanno parlato in conferenza stampa. Queste le loro principali dichiarazioni:

“Nella storia della tifoseria, queste conferenze sono dei segnali molto importanti. Pur esistendo all’interno anime diverse, quando ci troviamo davanti a problemi strutturali della nostra squadra del cuore dà sempre segnali di compattezza. Uno dei problemi che riguarda la Fiorentina è quello delle strutture. Argomenti che sono andati avanti negli anni e che ogni tanto tornavano di moda. Adesso abbiamo trovato un presidente che ha rotto gli indugi per il centro sportivo, uno degli elementi fondamentali per una società di calcio per puntare a obiettivi superiori. L’elemento fondamentale per arrivare a consolidare la struttura societaria è quello dello stadio, che deve essere di proprietà del club. Se questa società ha un certo tipo di ambizioni, queste strutture sono necessarie. Avere un presidente che arriva dall’altra parte del mondo e che ha voglia di investire e che si ritrova impossibilitato di investirgli ci irrita. In questo percorso lungo quasi 13 anni è come se non fosse successo niente: la Fiorentina gioca al Franchi così come lo faceva nel 2008. Noi come tifoseria sentiamo il dovere di prendere una posizione forte.  Quella di oggi deve essere un punto di inizio per quello che andremo a fare. Abbiamo fatto una raccolta firme e abbiamo iniziato a vedere le prime reazioni e le prime movimentazioni. Vogliamo uno stadio all’altezza della città, come ha detto Commisso, e andremo avanti con delle iniziative. Riteniamo che sia una via obbligata e stiamo cercando delle alleanze. Lo stadio deve garantire la comodità e la sicurezza. Però ci sembra sempre di andare a sbattere sempre contro un muro di gomma. Partiamo da un concetto come quello di Commisso che ha 70 anni e ha voglia di costruirlo in fretta. Adesso partiamo con un’iniziativa: domani mattina partiranno 5 raccomandate per stanare i personaggi chiamati a risolvere le richieste dei cittadini che vorrebbero delle risposte. Le raccomandate sono indirizzate al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali e del turismo, al Ministro per le politiche giovanili e lo sport, al Sindaco di Firenze e al Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Il movimento sportivo coinvolge l’economia e realtà importanti a livello nazionale, come anche il Bologna. Vogliamo far presente che poche volte come questa la tifoseria è unita e ha a cuore il bene della Fiorentina, che passa inevitabilmente dalla costruzione del nuovo stadio. Le istituzioni devono essere consapevoli che hanno le redini di questa situazione e devono sapere che se non ci riuscissero, scontenterebbero Firenze e non solo. Sicuramente la lettera non sarà la sola iniziativa, pensiamo anche a manifestazioni, ma valuteremo strada facendo. Ti discorsi ne sentiamo tanti da anni, ma se poi andiamo a vedere i fatti non ne abbiamo visti. La tifoseria è unita. Quando tra due o tre settimane tornerà Rocco e il campionato sarà finito, si parlerà di mercato ma anche di stadio perché è uno dei punti fondamentali per il futuro”.

RISPOSTE DOPO LE ALTRE INIZIATIVE. “La sensazione ricevuta a livello personale dopo le scorse manifestazioni è quella che non ci hanno preso in considerazione. Secondo me in questi casi si sbaglia perché non c’è lungimiranza, non c’è contatto con la realtà. Ci auguriamo di ricevere le risposte, ma siamo consapevoli di avere di fronte qualcosa molto più grande di noi. Non ci tireremo indietro. Se è impossibile fare uno stadio a Firenze ce lo devono dire, che problema c’è? Ci toglieranno il sogno. Lo scorso anno ci dissero che la situazione delle Curve era critica: un posto dove ci vanno persone di tutte l’età. Speriamo che non succeda mai quello che è accaduto a Genova”. 

L’INTERVENTO DI DE SINOPOLI. “Con questa situazione stiamo facendo qualcosa di insolito, la Fiorentina la stiamo guardando in televisione. Ora la tifoseria è unita, sono venti anni che ci raccontano dello stadio. Facciamo un lavoro di raccordo, quando tornerà Rocco parlerà di Stadio, questo è l’argomento del futuro. Tra sei anni la Fiorentina entrerà nel suo secondo secolo di vita, il problema è che questo stadio lo evidenzia il suo secolo di vita. Noi che ci consideriamo la città non possiamo permetterci di ospitare una partita internazionale. Uno stadio nuovo e rinnovato ti permette di ospitare tutto. In una città che ci dicono abbia problemi economici, da uno stadio ne trai beneficio. Se non lottiamo tutti insieme, non si va avanti. Non si chiude l’argomento fino a quando non si trova il punto finale. Si lavori per il bene dei cittadini, qualcuno se lo ricorda di non essere solo cittadino ma anche elettore. Le manifestazione poi vengono fatte per coinvolgere, chi ha contato invece di interpretare il messaggio si è capito da che parte tira e non tira. Le associazioni dei tifosi tirano per la Fiorentina. Qualcuno deve rispondere a noi tifosi”.

 

 

 

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