L’ex attaccante si sofferma sul dualismo tra Nzola e Beltran, con l’ex Spezia particolarmente in difficoltà in questo avvio di stagione
Parla così a Lady Radio l’ex attaccante anche dei viola Roberto Pruzzo con la Fiorentina di Vincenzo Italiano attesa dal match di Conference League di giovedì col Genk: “Ci vorrà grande impegno per affrontare questa Conference, serietà e buona preparazione. E’ vero che è la terza coppa, ma la Fiorentina ha fatto un grande lavoro per disputarla, quindi servirà gestire risorse, energie e rotazioni”.
NZOLA. “Non è né Drogba né Weah, non è un campione. Nzola è un buon giocatore che forse sta sentendo addosso un po’ la pressione della nuova maglia che porta indosso. Penso che non abbia chissà quali problematiche, forse è solo un discorso di aspettative che lo sta condizionando. C’è grande attesa per vederlo segnare, forse pure troppa per quello che è il valore del giocatore. Io mi auguro possa fare 25 gol, ma penso che sia un attaccante da 10 reti a stagione, poco più. Poi mi auguro di sbagliare. Può contare anche sulla fiducia dell’allenatore, quindi ha tutto per ingranare. Certo deve fare tanto lavoro oscuro, far salire la squadra con sponde e lotta fisica, anche se così facendo si perde un po’ delle qualità di attaccante per quelle che dovrebbero essere tipiche del ruolo”.
TRIDENTE. “Non penso che potremo vedere il tridente con Beltran, Nzola e Gonzalez. Perché Bonaventura è molto forte e non puoi toglierlo. Certo, però, a veder giocare Beltran, penso che possa fare benissimo da seconda punta più che da centravanti classico di riferimento. Ma non so se cambierà assetto tattico”.
BELTRAN. “Giustamente, giocando le coppe, la Fiorentina dovrà ricorrere all’alternanza in attacco dovendo giocare tante gare. Ma se guardi le altre squadre, soprattutto le più grandi, vedo un titolare e delle alternative. Io non so se la via di far giocare oggi uno e domani l’altro sia la strada giusta. Penso che alla lunga servirebbe individuare chi è il nove titolare e chi l’alternativa, se Nzola o Beltran”.
EQUILIBRIO. “E’ vero che segnare tanto ti aiuta, ma è comunque importante trovare equilibri che ti permettano di subire qualche gol in meno, perché molto dipende anche dai momenti. Se subisci gol a inizio gara…per esempio, gli avversari possono affrontare in modo diverso la gara”.
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Redazione LaViola.it