L’ex calciatore anche della Fiorentina Pruzzo: “Non c’è mai un segnale di reazione da questa squadra. Jovic? Mi pare non abbia motivazioni”
Parla così l’ex calciatore della Fiorentina Roberto Pruzzo a Lady Radio: “Di solito il secondo anno è il migliore, probabilmente è successo qualcosa che non conosciamo. Qui c’è un problema grosso, tattico, di gioco di identità. Non riesco a capire, magari si può pure parlare del mercato estivo, tutto è lecito. Ma siamo ad un punto della stagione molto delicato, perché la Fiorentina non dà alcun segnale di miglioramento e di reazione, questo è preoccupante”.
DIFFICOLTA’. “Non saprei proprio chi salvare ieri, puoi pure subire un gol ma non c’è state reazione. Niente. Né carattere, né personalità. Succede sempre ultimamente, come a Bologna. Certo ci sono delle assenze, ma più che un singolo è proprio un discorso generale. Non si vede nulla di nulla. Gli esterni non fanno un dribbling o una giocata, le alternanze non stanno pagando in nessun ruolo. La situazione è molto difficile sia in coppa che in campionato, se non vinci domenica…Serve vincere per forza col Verona, per il morale di uno spogliatoio che secondo me è composto da tanti ragazzi che non si aspettavano queste difficoltà”.
CAMBIAMENTI. “Non mi aspetto grandi cambiamenti a livello tattico. Penso a Zeman, che per 50 anni ha sempre fatto la stessa tattica. Semmai bisognerà ragionare su alcuni singoli, sperando che qualcuno rientri, come Dodo e Gonzalez. Sento dire degli attaccanti…parliamone pure come responsabili, ma non sbagliano occasioni clamorose, è che non tirano proprio. Jovic mi sembra un ragazzo che neanche ci crede in quello che fa, mi pare non abbia condizioni e motivazioni. Questo è un problema. Ok, i calciatori vanno aspettati, ma non è che puoi aspettare a vita. Tutti devono dare qualcosa in più, dai giocatori all’allenatore”.
RIPARTIRE. “Si deve lavorare? Sì, è una frase fatta. Non penso che non lavorino, ma evidentemente qualcosa è stato sbagliato. Mi pare che manchino dei leader in questo spogliatoio che nei momenti difficili facciano da traino per gli altri. Non starei a pensare a chissà quali alibi, perché anche la Lazio e le altre giocano ogni tre giorni. Certo, può non essere semplice adattarsi a giocare così tanto, anche per l’allenatore, forse c’è troppo dispendio anche mentale. Vedo i giocatori incapaci di reagire, che alla prima difficoltà spariscono. L’allenatore è lo stesso che ha fatto bene l’anno scorso, anche se adesso è un po’ in difficoltà”.
Di
Redazione LaViola.it