Mirallas all’andata contro il Torino andò male nella seconda occasione da titolare. Domenica ci riprova, per conquistarsi anche il riscatto da parte della Fiorentina
Dopo il palo di San Siro contro l’Inter, un girone fa, Kevin Mirallas proprio contro il Torino ebbe la sua seconda chance da titolare con la maglia della Fiorentina. Non andò un granché. Anzi. Schierato da centravanti, prima dell’ingresso di Simeone, andò molto male. Contro il Toro fu titolare anche a Gennaio in Coppa Italia, quando Chiesa regalò il passaggio del turno ai viola. E potrebbe pure essere un caso, se Mirallas non avesse giocato dal 1’ solamente 10 partite da inizio stagione ad oggi con la maglia della Fiorentina.
Domenica la terza contro i granata. Perché dopo il ko di Pjaca e tutte le precauzioni del caso che devono essere utilizzate per gestire al meglio Federico Chiesa, Mirallas partirà quasi sicuramente dal 1’ contro la squadra di Mazzarri domenica. Gara che potrebbe valere doppio per lui. Perché si gioca la conferma in pianta stabile in questo finale di stagione ed anche l’eventuale riscatto per la prossima fissato in circa 7 milioni di euro. Che è alto, non in assoluto, ma se si considerano i parametri di Corvino e l’età del belga che dice classe 1987 non è proprio un’operazione da (questa) Fiorentina.
Migliorarsi è un obiettivo, quasi un obbligo. Perché fin qui ha messo a segno solo 2 gol, uniti a 3 assist (2 in Coppa Italia contro la Roma). 16 tiri totali in 765 minuti in Serie A sono troppo pochi, per una media di 1 tiro per tempo. 16 dribbling, di cui 8 riusciti ed 8 falliti, per ben 24 palle perse.
Fin qui buoni frammenti di stagione: come quando a dicembre segnò il 3-3 al Sassuolo ed il gol del momentaneo 1-1 contro l’Empoli nel periodo forse più difficile della stagione viola. E l’ottimo impatto avuto contro la Roma in Coppa e la Lazio in campionato. Ma la costanza di rendimento è ancora cosa sconosciuta per Mirallas. Che se vuole conquistarsi la conferma è proprio ciò che dovrà trovare in questo finale di stagione. Già a cominciare dalla gara di domenica contro il Torino.

Di
Gianluca Bigiotti