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Procuratori e calcio italiano, la nuova Eldorado: un affare da 100 milioni di commissioni

Il nuovo Eldorado del calcio è nel lavoro dell’intermediario, figura a cui vengono corrisposte ricche commissioni da parte delle società per favorire il trasferimento di un giocatore da un club a un altro.

Se il calciomercato internazionale – come emerge dal «Fifa Tms Global Transfer Market Report» – ha generato nel 2016 un giro d’affari globale pari a 4.5 miliardi di euro (tanto per avere un confronto, l’ultima Finanziaria italiana era di 27 miliardi), gli intermediari sono stati retribuiti per le loro fatiche con 344 milioni, poco più del 7% del totale.

Una percentuale che varia molto di Paese in Paese ma che definisce il nuovo record per questo settore: nel corso degli ultimi tre anni gli affari curati dagli intermediari sono passati da 919 a 1373 con un portafoglio ingigantito, da 204 a 344 milioni.

In Italia, manco a dirlo, l’intermediario svolge un ruolo fondamentale. È prassi infatti che riceva il mandato da parte di un club per l’acquisto di un giocatore e che sia il regista che – dietro le quinte – tratta con la controparte per ottenere il sì. Decisivo in questo senso – ad esempio – è risultato Federico Pastorello nell’affare che ha portato Candreva all’Inter dalla Lazio: è stato lui infatti a portare avanti la trattativa con Lotito.

Il Belpaese è il secondo mercato per commissioni versate (102 milioni di euro, secondo solo all’Inghilterra con 114) e secondo anche per affari complessive in cui è stato richiesto l’ausilio di un intermediario (183, dietro l’Inghilterra con 286); ma il nostro Paese passa in testa alla classifica se il dato viene paragonato a quanto denaro gira nel calciomercato: in Italia infatti il 10.9% del totale viene versato agli intermediari, cifra che scende al 7.1 in Inghilterra e al 4.4 in Portogallo.

L’intermediario ad aver movimentato più denaro la scorsa estate è stato Mino Raiola. Il suo asse con il Manchester United gli ha fruttato in commissioni circa 50 milioni di euro sui 500 che ha movimentato tra cartellini e ingaggi: portano infatti la sua firma i trasferimenti ai Red Devils di Bailly (38), di Mkhitaryan (31.5), di Ibrahimovic (a titolo gratuito) e di Pogba (105).

E la prossima estate promette scintille visto che andrà a discutere i rinnovi di contratto di Donnarumma (Milan) e Lukaku (Everton) chiedendo un signing bonus di alto profilo. Un modo di lavorare che non gli permetterà di raggiungere ancora Jorge Mendes (procuratore di Cristiano Ronaldo e Mourinho) ma che dovrebbe consentirgli di superare Jonathan Barnett (agente di Bale) e Volker Struth (manager di Kroos, Reus e Götze).

Eppure il calcio – un po’ a sorpresa – non è lo sport dove conviene fare i procuratori: il più ricco del mondo infatti si chiama Scott Boras ed è un potente uomo d’affari nella Mlb. Pensate che nel 2015 ha guadagnato 104 milioni di euro con un portafoglio clienti da 2 miliardi. Beato lui, poveri noi.

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