Atalanta più forte, ma Fiorentina assente nel primo tempo. Dragowski e Vlahovic non bastano, adesso arrivano due partite veramente importanti
Primo tempo letteralmente ingiocabile. Nel secondo un sussulto d’orgoglio che non è bastato a portare via almeno un punto. La partita della Fiorentina contro l’Atalanta è il film esatto della stagione, anche se non sempre i viola si sono trovati davanti una squadra così brava tecnicamente. Primo tempo imbarazzante, per superiorità tecnica, tattica, fisica. Senza che si offenda nessuno, sembrava di assistere ad una partita d’allenamento.
La doppietta di Zapata ha narcotizzato la Fiorentina, incapace anche di scegliere bene le marcature sulle palle inattive. Incomprensibili i movimenti sul primo gol del colombiano. Dragowski ha retto per quanto ha potuto, Vlahovic si è sbattuto contro tutti. Pochi, due contro undici.
La ripresa, come detto, ha raccontato un moto d’orgoglio. Un sussulto. Un gesto furbo ha riaperto la gara (la rimessa laterale sul primo gol viola era nerazzurra). L’unica giocata di Kouame in tutta la partita è valsa a Vlahovic il gol del pareggio e la doppietta personale. Tutto tra il 57’ ed il 66’. Nemmeno il tempo di abituarsi ad una partita in parità, che Quarta tocca di mano un pallone vagante in area. Rigore e buonanotte. Insomma. Niente di nuovo sotto il sole. Nemmeno un pizzico di fortuna ha valuto aiutare questa fragile Fiorentina.
In Tribuna, Rocco Commisso ha visto dal vivo i non progressi della sua squadra. Rispetto a quando lasciò Firenze poco è cambiato, anche se in panchina non c’è più Prandelli, ma è tornato il fido Iachini. Commisso avrà modo di stare vicino alla squadra nei giorni più importanti, perché le prossime due partite contro Sassuolo e Verona diranno davvero tanto sul campionato viola.
L’allarme non è rosso, la distanza dal Cagliari terzultimo è rimasta invariata (8 punti di vantaggio), con una giornata in meno da giocare. Dunque, tutto sommato, la situazione è pure migliore rispetto alla vigilia. Ma abbassare la guardia proprio non si può. Il calendario propone adesso partite contro due delle poche squadre che non hanno niente da chiedere al campionato. Sassuolo e Verona hanno fin qui giocato bene, ma la speranza è che le motivazioni della Fiorentina possano fare la differenza. Piuttosto, Iachini ha bisogno di trovare qualcuno che dia una mano a Vlahovic, ormai nell’olimpo dei bomber della Serie A (ha agganciato il quinto posto della classifica marcatori a quota 15 reti, dietro solo a Ronaldo, Lukaku, Muriel e Simy), ma senz’altro da solo non può risolvere tutti i problemi di questa squadra.
Poi, e solo dopo aver sistemato questa classifica in modo definitivo, ci sarà modo di parlare di quel che sarà da giugno in avanti. Di cose da fare e da dire ce ne saranno tante. Ma adesso non è davvero il momento. Per ora una sola speranza: che sia tutto già molto chiaro nella testa di Rocco. Solo lì dentro.
Di
Alessandro Latini