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Editoriali

Primo punto di non ritorno: tra campionato e Coppa Italia, la Fiorentina vuole continuare a perseguire i propri obiettivi. Gli infortuni preoccupano, soprattutto in difesa

Fiorentina arrivata al punto caldo della stagione. In poche settimane si indirizzano gli obiettivi stagionale. In difesa i viola sono molto corti

L’orizzonte che porta la Fiorentina verso una delle settimane più importanti della sua stagione (sperando non sia la più importante, perché vorrebbe dire che ce ne saranno altre nel proseguo) non è privo di difficoltà e polemiche. Queste ultime riguardano gli strascichi delle dichiarazioni del Presidente della Spal Mattioli su Chiesa, che come prevedibile hanno tenuto e terranno banco per tutta la settimana. Le difficoltà, invece, interessano la caratura degli avversari da affrontare e le complicanze legate agli infortuni nella rosa a disposizione di Pioli.

CAPITOLO CAMPIONATO. La vittoria con la Spal ha sancito che la lotta per l’Europa League non si è conclusa a febbraio. Ciò non vuol dire che sia diventato improvvisamente più semplice centrare l’obiettivo: il sesto-settimo posto distano solo tre punti, è vero, ma la classifica corta e il calendario del prossimo mese della Fiorentina invitano alla prudenza i più facili ad entusiasmarsi. I futuri impegni in agenda, per quanto concerne la Serie A, si chiamano Inter in casa, Atalanta fuori, Lazio al Franchi e Cagliari in Sardegna. Mica male.

Certo, se si guarda all’Inter si potrebbe pensare che i nerazzurri, investiti in pieno dal caso Icardi, arrivino a Firenze proprio al momento giusto. Tuttavia, Spalletti può consolarsi con i recuperi di due giocatori in grande difficoltà ma di enorme valore come Perisic e Nainggolan, i quali hanno dato importati segnali di crescita nell’ultima vittoria dei nerazzurri contro la Sampdoria. Questi recuperi, uniti ad una rosa di indubbia qualità, sono più che sufficienti per arrivare a Firenze con ambizioni di vittoria. Starà a capitan Chiesa e compagni offrire una grande prestazione e cercare di conquistare tre punti che sarebbero fondamentali per proseguire la rincorsa alle posizioni europee.

CAPITOLO COPPA ITALIA. Dichiarazioni di rito di Pioli a parte, però, il pensiero non potrà non volare verso la sfida di Coppa Italia di mercoledì 27 febbraio. La semifinale di andata con l’Atalanta, insieme al ritorno ancora non annunciato, è una di quelle sfide che può valere una stagione. O almeno, possono valere una stagione viste le condizioni di galleggiamento che vive la Fiorentina negli ultimi anni. Gli ultimi due ottavi posti e un girone di andata all’insegna della mediocrità stanno lì a dimostrarlo.

Di fronte un Atalanta che ha sì perso con il Milan ma ha messo in enorme difficoltà i rossoneri nel primo tempo, dimostrando ancora una volta di essere in grande condizione fisica. Senza la prodezza di Piatek all’ultimo istante del primo tempo, probabilmente la partita si sarebbe incanalata in altri binari.

I PROBLEMI IN DIFESA. La Fiorentina, però, più che pensare agli avversari deve guardare in primis ai problemi in casa. Se in attacco Gerson ha funzionato da pseudo-trequartista nelle ultime uscite, con Simeone che è tornato a bussare per una maglia da titolare, e a centrocampo Edimilson continua a crescere di partita in partita, la difesa, come ampiamente prevedibile, lascia diversi dubbi. L’infortunio di Pezzella ha privato la squadra del miglior difensore e del leader del reparto.

A Ferrara i viola hanno sbandato ripetutamente, soprattutto i centrali Milenkovic e Hugo. Entrambi non stanno vivendo il proprio miglior momento della stagione (si notava già prima dell’infortunio del capitano); entrambi sono chiamati a recuperare i livelli di rendimento del girone di andata. Inoltre, sono da monitorare attentamente le condizioni di Ceccherini. Uscito per un problema fisico durante l’intervallo con la Spal, il recupero dell’ex Crotone in questa fase cruciale sarebbe importantissimo. Soprattutto se si considera che Laurini non offre grandi garanzie sui 90′, figuriamoci in tre partite ravvicinate.

TURNOVER Sì O NO? Scontri diretti, obiettivi diversi, organico da non spremere troppo. Pioli ha ribadito che la strada più facile per l’Europa League ad oggi è la Coppa Italia. Vero che ha anche affermato di voler pensare alla sfida con l’Atalanta soltanto a partire da lunedì, ma in una situazione così particolare occorre da fare qualche calcolo. Nessun turn over massiccio: sarebbe controproducente e significherebbe snobbare il campionato, ad oggi ancora obiettivo vivo e alla portata. Ma lasciare a riposo un paio di titolari in vista della sfida del 27 sera al Franchi potrebbe rivelarsi vincente.

Soprattutto se si considera il bello scherzetto che la Lega Calcio ha fatto alla Fiorentina. I viola dovranno preparare la sfida con l’Atalanta avendo a disposizione 36 ore in meno di riposo. Una ulteriore difficoltà che proprio non ci voleva nel momento chiave del campionato. La speranza, a dir la verità alquanto flebile, è che gli appelli di Pioli e di Accvc vengano ascoltati.

Ci siamo: si entra nella fase calda della stagione. Quella che può indirizzare il bilancio dell’intero campionato dei viola, della guida tecnica di Pioli e del valore della rosa. Certo, se si pensa che fino a qualche anno fa si lottava per entrare in Champions League e si disputavano partite di cartello in Europa, il discorso suona parecchio strano. Ma tant’è. Oggi alla Fiorentina più di questo non si può chiedere…

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