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Primo cambio di panchina in Serie A. I quattro motivi che hanno convinto Rocco
La Gazzetta dello Sport in edicola stamani analizza i motivi della decisione di Commisso, arrivata dopo diverse ore di riflessione
Dieci anni dopo il cerchio si chiude. Cesare Prandelli torna sulla panchina della Fiorentina dopo un distacco che per lui aveva rappresentato una ferita profonda. «Mi avevano accasato in Nazionale» ha ricordato il tecnico di Orzinuovi anche pochi giorni fa. Rocco Commisso cambia ancora una volta rotta tecnica. Il presidente viola fino al prossimo 30 giugno pagherà tre allenatori: Montella, Iachini e ora Cesare. È stato lui, dal suo studio di New York, a prendere la decisione finale dopo un confronto con i suoi manager Barone e Pradè. Non è stata una scelta facile per Rocco.
A Iachini, primo tecnico esonerato di questa stagione, lo lega un rapporto forte dal punto di vista umano. Inoltre, lo ha ribadito mille volte, non ama licenziare i suoi collaboratori. Ma la sua struttura operativa lo ha convinto a questo nuovo ribaltone sottolineando quattro aspetti: 1) la squadra non ha identità tattica, 2) il gioco di Iachini non valorizza il patrimonio tecnico del gruppo; 3) la classifica piange e 4) la piazza lo aveva «esonerato» ormai da diverse settimane. (…)
