Editoriali

Primi segnali di cambiamento tattico: vince una Fiorentina più ‘sporca’. Alla sosta di novembre i conti tornano

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Vittoria preziosa che proietta la Fiorentina in piena zona Europa. Sosta serena, con l’obiettivo di continuare a modificare un po’ la pelle tattica della squadra

Vincenzo Italiano voleva regalarsi una sosta tranquilla. In questi casi è un po’ il mantra di tutti. Due settimane di lavoro con un’altra sconfitta sulle spalle sarebbero state pesanti da attraversare. Invece no. La Fiorentina ha fatto quello che doveva fare, rilanciandosi in piena zona europea. Superato il Bologna, appaiata l’Atalanta, staccate Roma e Lazio. E il Milan, prossimo avversario dopo la sosta, è a portata di terzo posto. Alla sosta di novembre, quella nella quale si tirano i primi bilanci, i conti tornano. Italiano ha ammesso che qualche punto manca (“Noi non abbiamo capito che quando non si può vincere non si deve perdere“) anche in riferimento alle ultime tre partite. Però, tutto sommato, la posizione in classifica è in linea con le aspettative di inizio stagione e il cammino in Europa è ben indirizzato.

Vietato pensare che i mali siano scomparsi all’improvviso. Anzi, il Bologna (darà filo da torcere a tanti) ha messo a nudo i limiti della Fiorentina, a tratti svagata in difesa e ancora alle prese con il problema gol del centravanti.

Out Beltran per infortunio, un’altra chance l’ha avuta Nzola. Partita da sei striminzito in pagella, un po’ come a Leskovac. Si vede poco, ma come in coppa ha avuto il merito di entrare nell’azione del gol che ha stappato la gara. Certo, dopo il suo assist Bonaventura tira fuori una giocata pazzesca. E dopo qualche partita un po’ così, Jack è rinato. Mattatore dell’incontro, una ruleta a centrocampo per poco non lo auto mandava in porta. Roba da stropicciarsi gli occhi a ripetizione. Italiano non ha problemi ad ammettere di essere dipendente dalle sue giocate e da quelle di Gonzalez, freddo dal dischetto all’alba della ripresa.

E’ stata anche la partita di Italiano, che dalla panchina ha modificato in corsa la squadra. Via Nzola per mettere Kouame prima punta, con Ikoné largo a destra. Mossa che ha premiato subito per il rigore procurato dal francese. Poi c’è stato da sistemare la difesa. Perché lì a destra la Fiorentina ha un problema grande con gli infortuni di Dodo e Kayode. Parisi è andato spesso in difficoltà, in avvio di ripresa ci ha provato Quarta. Missione fallita, allora ecco Biraghi con il ritorno dell’argentino al centro e lo spostamento di Ranieri sulla corsia mancina. Nel finale out anche Biraghi e dentro Comuzzo. In quattro per un ruolo, con la speranza che dopo la sosta torni Kayode a disposizione.

Contro il Bologna si è visto però anche qualcosa di nuovo. La Fiorentina ha modificato l’interpretazione della partita. Più sporca, più battagliera. Non deve sorprendere il 61% di possesso palla del Bologna. Sicuramente una rarità assoluta perché in genere la squadra di Italiano prevale nettamente. Però il tecnico ha deciso di lasciare un po’ di più il pallone agli avversari e di caricare i suoi ragazzi dal punto di vista del furore agonistico. La chiave è stata quella. E chissà che dal Bologna in avanti la Fiorentina cambi pelle. Stesso modulo, ma interpretato in modo differente. Baricentro più basso e più spazio da attaccare. Anche così si può aiutare Nzola.

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