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Editoriali

Primavera alla ribalta: Vlahovic ‘mata’ il Toro davanti a Batistuta. Bigica sogna il trofeo

Primo atto andato, venerdì prossimo al Filadelfia ci sarà da contenere il ritorno del Toro, ma la Fiorentina è vicina alla Coppa Italia

C’è una Fiorentina che sorride, ed è quella di Emiliano Bigica. La Primavera trionfa al Franchi nell’andata della Finale di Coppa Italia contro il Torino. Un Toro privo di giocatori importanti (Adopo e Millico su tutti) ed anche furioso per la direzione di gara. A fine partita clima non proprio amichevole (come già avvenuto nella gara al Filadelfia in campionato) e promesse via social da parte dei giocatori granata che, venerdì prossimo, sarà tutt’altra musica. Ma per quello che sarà da qui in avanti avremo una settimana di tempo per parlarne. Adesso è tempo di godere, come ha ammesso Emiliano Bigica in conferenza stampa, almeno per una notte. Si, perché il successo è rotondo. Il 2-0 lascia ben sperare la giovane squadra dell’ex centrocampista viola. L’obiettivo era vincere senza subire gol. Missione compiuta, almeno nella sua prima parte.

Davanti a più di 3.000 spettatori, la Fiorentina ha giocato una gara ordinata ed attenta, senza mai concedere granché (se si eccettua la grande occasione avuta nel finale dal Toro, superlativo Ghidotti) ad una squadra forte, al netto delle assenze. Fiorentina in versione tipo, con l’eccezione di Hanuliak al posto di Meli, entrato nella ripresa. L’effetto Franchi si è fatto sentire nella testa e nelle gambe dei giocatori. Tanta l’emozione nei primi minuti, c’è voluto del tempo prima di iniziare a carburare. L’episodio spacca partita è arrivato poco prima dell’intervallo. Incursione in area di Beloko, palla che si allunga, mezzo contrasto con Gilli e calcio di rigore. L’arbitro è sembrato sicuro, i dubbi restano. Dal dischetto Vlahovic ha trasformato il penalty spedendo il pallone sotto l’incrocio.

Il tema tattico della ripresa era chiaro, con il Toro chiamato ad attaccare e con la Fiorentina pronta a ripartire. Un paio di tiri di Beloko, uno spunto di Ferrarini e poco altro. Fino all’altro momento chiave del match: l’ingresso in campo di Koffi al posto di uno spento Maganjic. L’esterno di Bigica esce dalla panchina e mette in mostra tutto il suo repertorio. Giochi di prestigio, numeri ed applausi, ma non fini a se stessi. Da un suo tunnel sulla propria trequarti, la Fiorentina ribalta il fronte e va a segnare il gol del 2-0, sempre con Vlahovic.

Il centravanti serbo tocca tre palloni e fa due gol, facendo capire a tutti perché la Fiorentina lo abbia voluto tenere in Primavera anziché mandarlo a giocare in prestito a gennaio. Giocatore fuori categoria, chi segue le vicende della Primavera se n’era già accorto, sotto tutti i punti di vista (specialmente fisicamente). Il giovane Dusan ha esultato sotto la Tribuna, dove era seduto Gabriel Batistuta. Il Re Leone ha potuto ammirare le giocate del centravanti serbo, sperando che Vlahovic possa ripercorrere almeno in parte le sue orme.

Una settimana per preparare il ritorno, con il Filadelfia che sarà un catino infuocato. I giocatori del Toro si sentono derubati (chiesto un rigore su Kone nel secondo tempo) e faranno di tutto per ribaltare il risultato. E’ chiaro che il canovaccio del match possa essere favorevole alla Fiorentina. Il Toro attaccherà e si apriranno spazi in contropiede. L’impressione è che fra una settimana, più che Vlahovic, possa essere decisivo Montiel. Il piccolo spagnolo è stato imbrigliato da raddoppi e maniere forti. Al Filadelfia, in contropiede, può essere micidiale.

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