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Prigionieri dell’attualità, prima di parlare di futuro. Con Sassuolo e Verona serve almeno una vittoria per allontanare le paure

Tra Mapei Stadium e Bentegodi la Fiorentina deve vincere sul piano delle motivazioni, per non arrivare al rush finale con l’acqua alla gola

Il futuro deve attendere per la Fiorentina. Anche se in città c’è il presidente Commisso, anche se la stagione volge verso il rush finale, anche se alcune decisioni con tutta probabilità sono già state prese. ‘Colpa’ dell’ennesimo campionato negativo da parte dei viola, il terzo consecutivo (sebbene l’anno scorso perlomeno nel finale si era agguantata la parte destra della classifica). Un campionato che non permette di puntare gli occhi su altro se non il campo, senza poter conoscere pubblicamente le intenzioni della proprietà in vista della prossima stagione.

D’altra parte la Fiorentina non è ancora salva, né ha una situazione di classifica che possa permetterle di stare tranquilla. A otto giornate dal termine. Otto punti sul Cagliari sono un margine considerevole, ma non sufficiente. Anche perché tra i sardi e i viola ci sono solo Torino (a quota 27, ma con una partita in meno) e Benevento (a pari punti con la Fiorentina a quota 30 ma con gli scontri diretti a sfavore).

E allora ecco che arriva una settimana chiave. Una di quelle in cui bisogna portare a casa i punti per la salvezza. Negli ultimi tempi si è detto che i punti non andavano cercati con l’Atalanta né col Milan e che tutto sommato di un pareggio col Genoa ci si poteva accontentare. Ma adesso nell’arco di tre giorni arrivano due squadre, Sassuolo ed Hellas Verona, contro le quali bisogna andare a caccia della vittoria.

Missione agevole? Tutt’altro. Entrambe si sono infatti dimostrate più forti della Fiorentina nell’andamento delle ultime due stagioni. I viola l’anno scorso hanno chiuso a pari punti col Verona e a -2 dal Sassuolo; tuttavia, il recupero è avvenuto nelle fasi finali del campionato, quando la Fiorentina ancora spingeva per salvarsi e le due squadre avevano da tempo tirato i remi in barca.

A otto giornate dal termine, sia Sassuolo che Verona sembrano ancora concentrate su un campionato che in realtà ha poco altro da regalargli. La Fiorentina deve allora vincere sul piano delle motivazioni e portare a casa perlomeno tre punti dalla doppia sfida. Il calendario resta infatti ostico, con ancora tre big match da affrontare da qui alla fine. Big match che, dopo l’exploit con la Juventus nell’ultima sfida del 2020 sono diventati una sentenza in negativo per Pezzella e compagni, che li hanno persi tutti da gennaio in poi. In realtà, li hanno persi proprio tutti in stagione, salvo l’impresa all’Allianz Stadium.

Ecco perché partite come quelle di sabato al Mapei Stadium e martedì al Bentegodi hanno un’importanza doppia. Questa Fiorentina fa una fatica immensa a portare a casa qualcosa contro le big, sebbene talvolta le prestazioni contro le 7 più forti di Serie A siano arrivate. Allora bisogna cercare punti contro le squadre di centro classifica, per evitare di invischiarsi in posizioni di classifica ancor più torbide e dover affrontare avversari diretti per la salvezza con l’acqua alla gola.

Prigionieri dell’attualità, insomma. Anche se tutti vorrebbero lasciarsi alle spalle questa stagione e lanciarsi verso la prossima, siamo costretti a guardare in faccia la realtà. E guardando al calendario, almeno tre punti tra Sassuolo e Hellas devono uscire fuori. Passa dai risultati di queste due partite, che precedono la supersfida contro la Juventus, l’andamento del finale di stagione. Un andamento che potrà essere di gestione del vantaggio o di paura.

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