Pur con tutte le considerazioni pessimistiche del caso, la Fiorentina uscita dalla gara con il Sassuolo ha ritrovato comunque convinzioni e soprattutto tre punti. Certo, l’avversario era modesto ed ha interpretato malissimo la sfida del Franchi. Ma i viola, dopo 25 minuti di brutto calcio, hanno preso il comando delle operazioni a centrocampo e non lo hanno più mollato.
Una dose di autostima che serviva come il pane ai ragazzi di Pioli, autostima che aveva già iniziato a crescere dopo la sfida dell’Olimpico contro la Lazio. Il pareggio acciuffato all’ultimo istante contro una delle squadre del “campionato A1” di questa Serie A a grupponi, infatti, ha di certo innalzato il morale del gruppo gigliato. Difatti, dopo la successiva vittoria di domenica, sono in molti ad augurarsi che quel rigore realizzato da Babacar allo scadere sia da considerarsi una vera e propria svolta per la stagione della Fiorentina, finora troppo zoppicante per scaldare le anime del tifo.
Tuttavia, sebbene sia giusto ritrovare ottimismo dopo due buoni risultati, è decisamente troppo presto per affermare che la Fiorentina abbia imboccato una strada che la porterà verso una maggior continuità di risultati e di prestazioni. Il perché ce lo dicono le due partite affrontate dai viola: Astori e compagni ancora non riescono ad essere continui all’interno dei novanta minuti di gioco. Tutto sommato buona la prestazione dell’Olimpico, ma nel primo tempo sono stati diversi i momenti bui per il team, soffocato dal pressing dei biancocelesti. Con il Sassuolo la squadra di Pioli ha mancato il giusto approccio alla partita, facendo fatica a far girare velocemente il pallone ad inizio incontro. Inoltre, sebbene durante questa stagione i viola siano stati capaci di clamorosi scivoloni contro formazioni sulla carta decisamente inferiori, c’è comunque da ricordare la modestia mostrata dalla squadra di Iachini.
Insomma, per decretare passi avanti nel lungo percorso di questa Fiorentina occorrono altre prove. Il calendario da qui al termine del girone di andata risulta essere abbastanza complicato. A partire dalla proibitiva sfida di domenica al San Paolo con il Napoli; si prosegue in casa con il Genoa (con in mezzo la Coppa Italia, in cui di fronte ci sarà l’altra di Genova, la Sampdoria); poi si va in Sardegna ad affrontare il Cagliari (campo storicamente difficile per i colori viola). Infine, chiude il girone d’andata il match del Franchi con il Milan il 30 dicembre.
La partita contro la squadra allenata da Sarri preoccupa non poco l’ambiente fiorentino. D’altra parte, il Napoli è senza dubbio di un’altra categoria e non si può pretendere che la Fiorentina faccia risultato al San Paolo, anche se le ultime partite ci dicono che difficilmente i viola potranno trovare gli azzurri in un momento migliore da affrontare. Stavolta, quel che si vuole dalla Fiorentina non è il risultato, ma una prestazione che possa far uscire i gigliati da Napoli a testa alta. Certo, se poi arrivassero anche dei punti…
Di
Marco Zanini